In quel momento la ballerina Allegra scese da un cocchio fatto con un guscio di nocciola, scolpito da una talpa e da un vecchio lombrico, da sempre cocchieri delle fate. Poi ballò la danza dell’Amore con tutta la soavità della sua bellezza, facendo galoppare da una notte all’altra i sogni del principe. Amos la guardava come fosse colpito da tempesta d’amore, Filippo la seguiva con ammirazione. Nessuno conosceva un ballo più meraviglioso e appassionato, come se in quelle scarpette dorate si fosse trasferita la magia di ogni suono. Allegra si avvicinò ad Amos e i suoi occhi scintillarono, ma in quel momento Matilde venne in giardino per cercare Filippo.

Amos s’allontanò da Allegra per accostarsi a sua moglie facendo finta di non conoscere la ballerina. Filippo s’accorse del dolore che colpì quel cuore d’oro. La ballerina, infatti, iniziò una danza che nessuno poté arrestare. Il suo ballo s’interrompeva ogni tanto come se mancasse l’aria ai suoi polmoni, poi riprendeva a danzare più bella che mai. Danzò addolorata per il tradimento subito, per essere stata rinnegata, perché le parve inutile essere bella, dolce e gentile. Dopo il suo canto del cigno, s’accasciò, poi cadde a terra senza vita. Immaginate la disperazione di Filippo e di Amos a vedere che Allegra era morta, mentre Matilde li richiamava nella reggia incurante del loro dolore.

La quercia immediatamente si seccò e le sue foglie caddero a terra ingiallite. Nella fontana l’acqua s’agitò e un vento forte investì il giardino. La ballerina morta divenne di nuovo tutta d’oro e gli augelli ricominciarono a funzionare ma invece che acqua emettevano un liquido rosso come sangue. Il cielo si oscurò e la primavera sparì dal giardino dando la sensazione che fosse tornato l’inverno. Amos e Filippo rientrarono dentro casa con il terrore che dà un brutto incubo. Quella notte Amos non dormì pensando alla bella ballerina e a come lui l’avesse tradita. Passò tanti mesi di dolore finché non decise di andare a cercare l’anima della donna perduta. Si sa che le vergini morte prima delle nozze, si riuniscono nelle notti di luna piena in cima alle colline più belle. Poi danzano soavemente per attrarre gli uomini che le hanno tradite e ucciderli. Ma Amos non aveva più cura della sua vita e andò alla ricerca delle spose nere sperando di trovarvi anche Allegra. Il primo pensiero fu quello di chiamare in aiuto i giganti:

Scugli scaturchi e tramasugli
comuchi fusse aglio i sonagli
appressu arriba alla giunchiglia
barrata arrita e suffumiglia.

I giganti giunsero immediatamente. Amos era affranto e li pregò di accompagnarlo sulla collina per incontrare lo spirito di Allegra. Loro acconsentirono, quindi, volarono tutti insieme sulla collina per attendere la prima notte di luna piena. La terra era gialla e i fiori si erano seccati, ma Amos non perse le speranze di rivedere la primavera.

Quando giunse la prima notte di luna piena, il principe uscì per cercare disperatamente Allegra. Mentre se ne stava appoggiato su una pietra a osservare la luce lunare, sentì una musica dolcissima. Pian piano una decina di fanciulle guidate da una regina tutta vestita di nero comparvero e cominciavano una triste danza. Erano di bellezza straordinaria: la loro pelle era bianca come la luna e vestivano abiti da sposa di tulle nero con le scarpette argentate. Mentre danzavano evanescenti come la nebbia, una di loro scostò il velo e il cuore di Amos sobbalzò perché il volto che vide apparteneva allo spirito di Allegra. Con trepidazione si diresse verso di lei e iniziò la danza della morte. Allegra interruppe la danza e pregò la regina:

Sorella sposa morta da anni
non far morire lui nel dolore
ho già patito tanti affanni
e non rivivo se anche lui muore
.

Non serve questa vendetta
l’uomo sia libero di non amare
seppur la sua anima è imperfetta
ami chi vuole e chi gli pare.

Ci fu una consultazione tra le spose nere: tutte volevano che vendetta fosse fatta e il traditore morisse, ma Allegra fu così convincente che riuscì a far risparmiare la vita del suo amato. Le ballerine sparirono così com’erano comparse ed Amos rimase solo con la sua disperazione. Suo figlio lo trovò la mattina che piangeva attaccato a una pietra e con l’aiuto dei giganti lo riportò a casa. Ma ormai la sua vita non aveva più senso e lui passava tutto il tempo a piangere accanto alla fontana. Un giorno che Filippo volle cercare suo padre, Matilde gli andò dietro e lo trovò nella fontana a guardare la ballerina d’oro. Iniziò una delle sue solite scenate, ma Amos la pregò di andarsene e lasciarlo da solo con la sua ballerina. Matilde rimase per la prima volta senza parole quando lo vide alzarsi e abbracciare la statua. Nel momento in cui fece questo gesto si scatenò un forte vento: Matilde diventò tutta bianca e rugosa mentre la ballerina ritornò in carne e ossa. La quercia pronunciò la formula magica:

Aria scintille e stelline
scompari strega malefica
pipistrelli gatti e civettine
nel regno dei morti precipita.

Matilde si polverizzò come cenere e venne portata via dal vento, così Allegra poté finalmente raccontare la verità:

Son la sorella minore di Matilde
sarei dovuta essere tua sposa
io nata fata lei strega Grimilde
il sortilegio ha mutato ogni cosa
.

Mise la mia anima nella statua d’oro
trasformò Clotilde in quercia possente
dei miei protettori fece pesci d’oro
rapì lo spirito del bimbo innocente
.

Clotilde è la nostra sorella maggiore
se Filippo tocca il ramo più vicino
una fata dolce e davvero bella
tornerà dall’Ade col suo aspetto divino
.

Quando Filippo toccò il ramo più basso della quercia comparve una donna di bellezza straordinaria che indossava un vestito fatto di polvere di stelle. Da quel giorno nella reggia ci furono due donne che badavano al bambino e una moglie vera per il principe Amos che lo rese felice per tutta la vita. E Filippo cantava sempre:

Ora mio padre è davvero felice
trascorre la vita a ritmo pieno
non è come un tempo triste
ma gioioso allegro e sereno
.

Io sono il bimbo più coccolato
dalle donne fate del mio destino
ricco d’amore cullato e amato
come desidera ogni bambino.

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