“Cari Raul Castro e Barack Obama,
il 16 dicembre 2014 era stato realizzato dall’ambasciata cubana Rebirth e da Galleria Continua, il simbolo di Rebirth -Terzo Paradiso sul mare di Cuba, in collaborazione con l’artista Alexis Leiva “Kcho” e i pescatori dell’Avana. Il giorno successivo veniva annunciata la ripresa delle relazioni tra il governo cubano e il governo degli Stati Uniti d’America. Questa concomitanza degli accadimenti ha reso manifesta la congruenza tra il simbolo di Rebirth e la nascita di nuovi scenari geopolitici, che riguardano tanto i due Paesi direttamente coinvolti, quanto il resto del mondo”.

Inizia così la lettera scritta da Michelangelo Pistoletto e inviata a Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America e Raul Castro, Presidente di Cuba che Pistoletto ha incontrato lo scorso novembre insieme all’artista Kcho. Durante quella conversazione il Presidente Castro ha dimostrato la propria convinzione riguardo al fatto che il simbolo Rebirth-Terzo Paradiso possa fungere da guida nella realizzazione di un nuovo equilibrio politico, sia locale che globale che superi i conflitti che separano il mondo. Dal giorno seguente sino al 26 novembre si è tenuto all’Avana il 1°Forum Rebirth - Geografie della Trasformazione con il quale Pistoletto, cittadellarte, l’ambasciata cubana Rebirth hanno dato prova che “attraverso l’arte è possibile istituire pratiche di trasformazione responsabile, creando armonia tra posizioni differenti e opposte che condizionano la società e la politica”. È un po’ quello che è successo a Milano nel mese di marzo quando in occasione della collocazione dell’opera Mela Reintegrata in Piazza Duca d’Aosta davanti alla Stazione centrale è stato inaugurato il 2° Rebirth Forum – La Mela Reintegrata con il quale si è aperto a Milano un cantiere operativo della durata di un anno con lo scopo di condividere i significati della Mela Reintegrata.

Ma andiamo con ordine. Che cos’è il Rebirth-Terzo Paradiso? Era il 2012 e secondo la profezia Maya il 21/12/2012 ci sarebbe stata la fine del mondo. Da lì l’intuizione di Michelangelo Pistoletto, classe ’33, esponente di spicco del movimento dell’Arte Povera, che vide in quella data la fine di un particolare mondo, da lui definito “Secondo Paradiso”, e l’avvento del “Terzo Paradiso” cioè di un mondo basato sull’equilibrio tra natura ed artificio, tra naturale e umano. Senza prevaricazioni di nessuno e di nessun genere e con il coinvolgimento “globale” di tutti. Da un lato quindi il Primo Paradiso, cioè il mondo dell’uomo in armonia con la natura. Dall’altro lato il Secondo Paradiso, cioè il mondo dell’uomo che “ha morso la mela”, che ha “rubato il fuoco agli dèi”, il mondo della tecnica, della tecnologia ben rappresentato dal simbolo di un noto marchio di computer diffuso in tutto il globo.

Come far comunicare queste due parti (il Primo e il Secondo Paradiso) che oramai risultano lontane e poco conciliabili tra di loro? Secondo Pistoletto è necessario concepire un Terzo Paradiso che crei l’equilibrio tra queste forze contrapposte (ecco perché la mela reintegrata). Questa concezione basata sul Teorema della Trinamica (la dinamica del numero tre, cioè la combinazione di due unità che dà vita a una terza unità) è espressa molto bene nel segno del triplo cerchio che rappresenta anche la sintesi tra tesi e sintesi. Segno che è stato installato lo scorso ottobre anche nel parco davanti alla sede ONU di Ginevra per indicare “il nuovo corso” voluto dalle Nazioni Unite in occasione del settantesimo anniversario dalla loro fondazione.

Con le parole di Michelangelo Pistoletto il Terzo Paradiso è "la fusione tra il Primo e il Secondo Paradiso. Il Primo è il Paradiso in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il Secondo è il Paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Questo Paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altra forma di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado a dimensione planetaria. Il pericolo di una tragica collisione tra la sfera naturale e quella artificiale e ormai annunciato in ogni modo. Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra, congiuntamente all’impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l’effettiva riuscita di tale obiettivo. Terzo Paradiso significa il passaggio a un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale”.

Ma Pistoletto non è nuovo a iniziative che delegano all'arte il compito di risolvere questioni politiche e sociali. Pensiamo per esempio al suo Manifesto Progetto Arte del 1994 quando affermava: "Progetto Arte si fonda sull’idea che l’arte è l’espressione più sensibile e integrale del pensiero ed è tempo che l’artista prenda su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale".

Pistoletto crede fermamente in una responsabilità sociale dell’arte (l’ho sentito ripetere spesso che la parola “estetica” comprende la parola “etica”) data dall’impegno a una trasformazione sociale responsabile. Non so quanto sia realistica la “demopraxia” di cui spesso parla. Cioè quelle pratiche di impegno civile creativo che io stesso ho iniziato a mettere in campo da quando sono diventato “ambasciatore” di questo progetto insieme a tanti altri colleghi e amici che condividono questa stessa prospettiva. Ma mi piace credere e muovermi in una prospettiva di responsabilità e armonia, cioè in una prospettiva che mira a collegare anziché dividere, connettere invece di allontanare.

Quando siamo diventati “ambasciatori” abbiamo chiesto a Pistoletto ma ambasciatori di cosa? Di quale “stato”, di quale “territorio”? Chi è che ci manda come ambasciatori? Ricordo che Pistoletto rispose che eravamo ambasciatori che venivano dal futuro, da un mondo basato sull’equilibrio tra forze contrapposte che pur mantenendo una propria autonomia e individualità sono portate a ricercare e creare equilibri costruttivi attraverso il dialogo tra posizioni diverse. In questo senso il progetto Geografie della trasformazione traccia proprio una nuova geografia data da luoghi animati da un impegno verso un cambiamento responsabile dei sistemi sociali.

Michelangelo Pistoletto e i suoi progetti sono un esempio di come arte e artisti al pari di politici ed economisti possono avere un importante ruolo sociale nella creazione di un mondo di responsabilità e partecipazione. L’arte non è solo decorazione o bellezza fine a se stessa ma uno straordinario esempio di trasformazione sociale responsabile e creativa. “Il simbolo del Terzo Paradiso/Rebirth rappresenta la 'rinascita' della società, un nuovo mondo in cui la 'comunità umana' si unisce, in cui si promuove un dialogo tra gli opposti alla ricerca di equilibrio e armonia”.