Il Comune di Siena, in occasione del settimo centenario della Maestà di Simone Martini, espone con orgoglio, nella Sala del Mappamondo in Palazzo Pubblico, la mostra del noto artista-orafo Diego Percossi Papi.

Nel 1312, in un periodo di grande splendore politico ed economico per Siena, il Governo dei Nove aveva assegnato al senese Simone Martini l’importante incarico di realizzare una Vergine in trono circondata da angeli e da santi per la Sala del Mappamondo nel Palazzo Pubblico, quando Duccio di Buoninsegna aveva terminato da poco la pala della Maestà per l'altare maggiore del Duomo.

La Maestà di Simone Martini è un affresco su parete dalle dimensioni importanti (970x763) e fu terminato nel giugno del 1315, come risulta dalla firma apposta dallo stesso Simone Martini

mille trecento quindici vol(…)
e Delia avia ogni bel fiore spinto
e Iuno già gridava: I'mi rivoll(…)
se (…) a man de Symone

L’affresco presenta caratteristiche innovative come le applicazioni di metallo, vetro, foglia e altri materiali; inoltre il diffuso utilizzo di raffinati stampini e punzoni e gli oggetti in oro che riproduce con ineguagliabile maestria, come nei dettagli del trono gotico della Maestà, hanno fatto ipotizzare che il giovane Simone abbia avuto familiarità con l’arte orafa.

Siena ha voluto ricordare quindi gli ori di Martini con gli ori di Percossi Papi, ospitando ai piedi della Maestà di Simone Martini 142 oggetti d’arte e gioielli che rendono esplicito il legame tra il romano Percossi Papi e la città e il territorio di Siena.

Diego Percossi Papi, artista e gioielliere romano con un profondo rapporto con la Storia di cui recupera il linguaggio applicandolo a creazioni originali e a loro modo “moderne”, ha presentato mostre personali in Palazzo Venezia a Roma, al museo Etnografico di S. Pietroburgo, in Palazzo Baiocchi Bonaparte a Lucca, nell’Abbazia di Neumünster in Lussemburgo.

Questa preziosa e originale proposta espositiva, omaggio alla Maestà di Simone Martini, prende le mosse da "Le rêve italien de la maison du Luxembourg par le bijoux de Percossi Papi" ospitata nell’Abbazia di Neumünster in Lussemburgo e patrocinata dall’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo e dal Comune di Siena, mostra realizzata in occasione della ricorrenza del 700° anniversario della morte dell’Imperatore Arrigo VII, avvenuta nel territorio senese.

La mostra si compone di 119 gioielli e oggetti ispirati alle Contrade di Siena; di 18 formelle dedicate agli Imperatori del Sacro Romano Impero Arrigo VII, il cui viaggio in Italia fu cantato dal contemporaneo Dante, e Sigismondo, suo nipote, che a lungo ha soggiornato a Siena prima di essere incoronato a Roma; ma soprattutto dall’abbagliante miniatura dedicata alla Maestà di Simone Martini.

“Si può trasformare un affresco in un oggetto? Diego Percossi Papi non è nuovo a questo genere di esperienze.” è l’incipit de “La Maestà allo specchio” del Prof. Raynaldo Perugini. “Il cristallo di rocca – peraltro presente nell’affresco nel fermaglio del manto della Madonna – ed il solido stellato in lapislazzuli mantengono la Maestà gioiello – che campeggia nella sua preziosa cornice – quasi sollevata dalle cose terrene”.. e mostra “come il dialogo sapiente tra queste due opere, la loro intima comunione, trasformino quello che avrebbe potuto essere un semplice omaggio in un messaggio artistico attuale che contribuisce a rendere il suo Modello, se possibile, ancora più universale”

Ma è proprio nei gioielli e negli oggetti simbolo delle Contrade, fedelmente riprodotti quanto a osservanza dei colori e dei particolari araldici, che Diego Percossi Papi compie il più grande omaggio alla città di Siena e al suo tesoro più autentico, un patrimonio culturale immateriale, dal quale scaturiscono valori, spirito di comunità, sentimenti ed energie che hanno accompagnato Siena in tutte le sue sfide e che Percossi Papi sogna di portare nel mondo.