Il Forte Sangallo è uno dei più geniali esempi di architettura militare del Rinascimento e non solo, una fortezza fatta edificare tra il 1501 e il 1503 da Papa Alessandro VI Borgia per rinforzare la linea difensiva del litorale romano nella zona a sud.

Attribuita ad Antonio da Sangallo il Vecchio, venne costruita secondo i più avanzati accorgimenti tecnici e tecnologici dell’epoca. Posta a ridosso del mare con un’ottima visuale sia verso sud che verso nord, adagiata su uno strato di roccia sedimentaria, si presenta con una pianta quadrata e con mura spesse oltre 4 metri in pietra arenaria, rivestite da laterizi. Imponenti bastioni lungo i quattro angoli insieme a un profondo fossato ne accentuano il carattere difensivo.

Lo scopo principale per cui venne costruita era difendere la città di Nettuno, considerata in quel periodo il granaio del Lazio e di Roma; gli attacchi arrivavano dal mare da parte soprattutto di pirati che puntavano a razziare il ricco litorale romano. Il forte si proponeva come fulcro di un ben articolato sistema difensivo, che univa le torri litoranee, dalla rocca di Ostia a Tor San Lorenzo, Torre d'Anzio fino a Torre Astura e così via, che comunicavano tra loro attraverso un sistema di segnali visivi sia diurni che notturni, i quali venivano effettuati proprio dai punti più alti delle fortificazioni che erano poste tra loro a distanze sufficienti per trasmettere e recepire i segnali, riflesso di specchi per il giorno e fiamme per la notte.

Il forte era il più imponente, vista l’importanza di ciò che difendeva, e voluto appunto dalla famiglia papale dei Borgia, che ne hanno testimoniato la loro paternità; infatti sul lato che dà sul mare, è ubicata una torre con una piccola porta sulla quale troviamo un grande rilievo, simbolo dei Borgia, a testimoniare la commissione papale. Un ponte levatoio dà accesso all’interno di un cortile, ingentilito da una serie di arcate a tutto sesto. L’interno è a tre piani chiusi da volte in muratura su ognuna delle quali sono scolpiti in pietra e marmo alcuni stemmi araldici.

Svariati furono i restauri e i rimaneggiamenti promossi dai Papi che si succedettero nel corso dei secoli. Nel 1920 il forte fu acquistato dal Barone Alberto Passini Camossi e trasformato in una lussuosa residenza privata. Attualmente di proprietà comunale, ospita all’interno un Antiquarium con reperti archeologici, paleontologici e paletnologici ritrovati nel territorio di Nettuno e il Museo dello Sbarco Alleato, che conserva preziosi documenti, uniformi, fotografie dell’epoca e materiale bellico rinvenuto nelle zone, teatro di guerra. Inoltre si ospitano mostre e allestimenti artistici tematici e non, in particolare nei periodi estivi, per la forte presenza turistica della zona, favorita anche dalla vicinanza della città di Roma.

La fortezza appare improvvisamente all’occhio al di là delle ville bianche e dei giardini sulla strada che oggi collega la città di Anzio a Nettuno. Quando questa strada era deserta e a picco sul mare, e il borgo di Nettuno si raggruppava a sud, la fortezza, che era il suo prolungamento, avanzava fino al mare, come uno spessore ad arco con aperture per i suoi cannoni e gli angoli dei suoi bastioni. Robusta ma elegante, forte ma piena di grazia, questa fortezza aveva conservato intatto il carattere delle belle opere militari italiane che, disegnate dai grandi artisti, non potevano perdere di colpo la linea liberatoria e preziosa di cui erano fatte la nobiltà dei palazzi, delle chiese e delle ville. La vicinanza con Roma e i collegamenti via treno e via bus con la capitale rendono accessibile il Forte San Gallo anche per le cosiddette gite fuori porta, gite di un giorno, che permettono nello stesso tempo di visitare tutta la città di Nettuno e il suo centro storico, cosi come la vicina città di Anzio.