La galleria è lieta di presentare Ge(schichte), la nuova mostra personale di Tony Cragg, un approfondito percorso dedicato alla sua indagine sulla materia, sulle forme e sulle stratificazioni concettuali che definiscono il suo linguaggio scultoreo.
Il titolo della mostra unisce due termini centrali nella poetica dell’artista: il prefisso tedesco Ge–, che indica un insieme o una totalità, e Schicht, che significa strato. Accostati, i due elementi rimandano all’idea di sovrapposizione e sedimentazione — fisica, temporale e simbolica — e sottolineano l'interesse di Cragg per le trasformazioni della materia e per la costruzione dei significati attraverso strutture che si accumulano nel tempo.
Fin dagli esordi, Cragg utilizza la stratificazione come principio formale e concettuale: opere come Stack rivelano una visione tassonomica del mondo in cui gli elementi sovrapposti si organizzano in costellazioni di senso. L’artista considera gli oggetti creati dall’uomo come “chiavi fossilizzate di un tempo passato che è il nostro presente”, tracce materiali che testimoniano l’energia racchiusa in ogni forma.
Le sculture presentate in Ge(schichte) — da lavori storici come Riot (1987) fino alle opere più recenti, tra cui Incident, Stand, Hedges e Rem della nuova serie Dream Sleepers — mostrano la continuità con cui Cragg esplora il rapporto tra materia organica e inorganica, analizzando come le forme influiscano sulle nostre emozioni e sul nostro modo di percepire il mondo. Le composizioni di elementi accostati o intrecciati, sviluppate nel tempo dall’artista, sfumano il confine tra paesaggi naturali e artificiali, suggerendo figure che sembrano emergere e dissolversi nello spazio.
Cragg non mira a imitare la natura, ma a interrogare le ragioni profonde per cui le forme — compresa quella umana — appaiono come sono. La sua ricerca scultorea rende visibile la complessità strutturale della materia, composta da processi, cellule, molecole e movimenti energetici che danno origine a configurazioni in continuo mutamento.
Accanto alla mostra, una sala dedicata presenta una serie di proiezioni che approfondiscono l’evoluzione più recente del dialogo tra l’artista e la galleria, offrendo un ulteriore livello di lettura sul percorso creativo che ha condotto a Ge(schichte).










