Sarà un evento in grande stile quello che si appresta a celebrare Verona per il 66° compleanno del Festival Shakespeariano. Ben ventisei sono infatti le serate che l’Estate Teatrale Veronese propone al Teatro Romano dal 2 luglio al 15 agosto, tra cui dodici di prosa e quattordici di danza. La rassegna, promossa dal Comune di Verona, trova proprio nel Festival Shakespeariano, il fiore all’occhiello dell’Estate Teatrale Veronese, ed è dedicata al grande drammaturgo inglese William Shakespeare, la cui nascita risale al 23 aprile 1564 a Stratford-upon-Avon.

Ben due le opere del Bardo in programma quest’anno: Otello che apre, in prima nazionale, il 66° Festival il 2 luglio (con repliche il 3, 4 e 5 luglio), e La dodicesima notte che debutta in prima nazionale il 16 luglio e replica il 17, 18 e 19 luglio. Entrambi gli allestimenti hanno molti elementi d’interesse, a partire dai rispettivi protagonisti, Giuseppe Battiston e Carlo Cecchi, entrambi al loro esordio al Teatro Romano. Battiston – apprezzato attore di cinema - per il suo debutto al Teatro Romano rivestirà i panni del gelosissimo Otello, e sarà diretto da un affermato regista di cinema quale è Pappi Corsicato, fautore di uno stile surrealista-simbolista che lo avvicina al grande Pedro Almodóvar. Di Otello, spiega il regista, lo colpisce soprattutto «l’assoluta modernità di una storia che racconta un dramma domestico purtroppo diffuso ai giorni nostri: il femminicidio. Otello può essere purtroppo visto come storia di un marito che uccide la propria moglie per gelosia, per il solo sospetto di un ipotetico tradimento». Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Verona e dall’associazione La Pirandelliana.

La dodicesima notte, invece, è l’altro allestimento shakespeariano in cartellone, e vede in scena Carlo Cecchi, uno dei più grandi attori-registi italiani. Settantacinque anni, fiorentino di nascita e napoletano per formazione artistica, vestirà i panni di Malvolio e firmerà la regia di un allestimento che si preannuncia particolarmente interessante e teatralmente molto raffinato per la capacità di orchestrare la stilizzazione e l’essenza dei personaggi. E dopo quattro anni, torna al Teatro Romano – dal 23 al 26 luglio – un altro autore-simbolo dell’Estate Teatrale Veronese: Carlo Goldoni. Del drammaturgo veneziano sarà proposto Il bugiardo, titolo messo in scena nel 2010 dal Teatro Stabile di Verona per la regia di Paolo Valerio con Marcello Bartoli e Dario Cantarelli nei ruoli principali. Ma, a far da contrappunto alla prosa sarà un' intensa e qualificata rassegna di danza che sarà aperta il 9 luglio (con repliche il 10 e 11 luglio) dal Ballet de l’Opéra National de Bordeaux che proporrà una versione coloratissima e coinvolgente dei Carmina Burana su musica di Carl Orff e Chopin numéro uno, un delicato un omaggio a Fryderyk Chopin interpretato da otto coppie di danzatori. Entrambi i balletti sono di Mauricio Wainrot, coreografo argentino di origini polacche. «In queste due creazioni – afferma Wainrot – ho lasciato scorrere liberamente il mio intuito. Parto da un sentimento e questo spiega perché il mio lavoro sia così carico di sentimenti».

Il secondo appuntamento con il balletto presenta ben sei serate con il gala Stelle della danza in programma il 29, 30, 31 luglio e l’1, 2 e 3 agosto. Per l’occasione, in prima ed esclusiva nazionale, si esibiranno artisti del calibro di Rebecca Rasmussen e Steven Marshall del gruppo dei Momix, Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero della compagnia argentina Tango X2, Miguel Angel Berna (“il Paganini delle nacchere”) con la sua compagnia, Yoel Carreño e Melissa Hough del Norwegian National Ballet che proporranno assoli e passi a due del repertorio classico e infine i danesi Robotboys, icona mondiale della danza “robotica”. A dare ulteriore lustro alle serate ci sarà la partecipazione speciale del grande mimo, coreografo e ballerino britannico Lindsay Kemp.

L’appuntamento successivo – il 7, 8 e 9 agosto – coincide con una ricorrenza importante. La compagnia Ailey II festeggerà infatti proprio al Teatro Romano i quarant’anni di attività. Considerata unanimemente una delle compagnie più prestigiose al mondo, Ailey II nacque a New York nel 1974 come gruppo di formazione e ricerca all’interno dell’Alvin Ailey American Dance Theater. La compagine statunitense presenterà a Verona il meglio delle nuove tendenze coreografiche “made in Usa” e la coreografia più celebre di Alvin Ailey, quel Revelations (1960) che è diventato un simbolo dello stile Ailey.

Ad aprire la serata sarà Virtues di Amy Hall Garner, mix di danza contemporanea e jazz che sa molto di Broadway. A seguire Splendid isolation di Jessica Lang, suggestivo assolo che su una musica corale medievale vede in scena una ballerina che indossa la classica ampia gonna a ruota divenuta un’“icona” di Ailey. Seguirà The hunt di Robert Battle, atletica coreografia per sei uomini ispirata al lato predatore della natura umana e al brivido primitivo della caccia. Sulle fragorose e trascinanti percussioni di Les Tambours du Bronx, The hunt reinterpreta anche certi sport moderni e i rituali dei gladiatori. A chiudere la serata sarà Revelations, il capolavoro di Alvin Ailey. La sezione danza si chiuderà con il Balletto dell’Arena di Verona che il 13 e 15 agosto proporrà Medea, una coreografia di Renato Zanella ispirata all’opera Medea di Mikis Theodorakis.

Ma l’Estate Teatrale Veronese sarà presente con spettacoli di prosa e danza anche al Teatro Camploy dove, dal 5 al 26 luglio, andranno in scena sette spettacoli per un totale di sedici serate. Nella sezione danza il 5 luglio Artemisdanza presenta La doppia notte - Aida e Tristan di Monica Casadei. Il 18 e 19 luglio Ersiliadanza proporrà, in prima nazionale, Camping paradise di Laura Corradi. Infine, il 26 luglio, il Balletto Teatro di Torino interpreterà la trilogia Ciaikovsky suites, estratti, su coreografie di Matteo Levaggi, dal Lago dei cigni, dalla Bella addormentata e dallo Schiaccianoci. Per la prosa, tra gli altri, il 22, 23, 24 e 25 luglio il Teatro Scientifico - Teatro / Laboratorio con Corti in corso, di Jana Balkan e Isabella Caserta. Ne sono protagonisti Babilonia Teatri, la Compagnia Stefano Cenci, i Fratelli Dalla Via e il Teatro Scientifico.

Ma altri sono gli importanti appuntamenti dell'Estate Teatrale Veronese: Verona Jazz, giunto alla sua 41° edizione, e si apre il 24 giugno con La Glenn Miller Orchestra con il nuovissimo spettacolo The History of Big Bands. Il mito di Glenn Miller, fondatore nel 1938 dell’omonima orchestra e tragicamente scomparso con il suo aereo nel 1944 sul Canale della Manica mentre portava la sua musica ai soldati dell’esercito alleato sul fronte francese, rivivrà ora assieme alla sua leggendaria musica. L’attuale ensemble, capeggiato dal musicista, compositore e direttore d’orchestra Will Salden riproporrà il sound dell’epoca, grazie anche alla partecipazione della cantante Ellen Bliek e dei Moonlight Serenaders.

Saranno presentati anche una serie di omaggi a importanti di-rettori d’orchestra e musicisti come Count Basie, Harry James e Ray Anthony. Un tributo sarà riservato anche alla grande Ella Fitzgerald, da molti considerata la miglior voce femminile di tutti i tempi. Il 25 giugno è la volta di Uri Caine, uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista che compone in modo originale partendo dal passato prossimo del grande jazz e da quello più remoto della musica classica. Capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura e humour, Uri Caine proporrà un jazz che è una “miscela” di musica classica, rock ed elettronica.

A seguire uno dei massimi esponenti della musica strumentale italiana, Remo Anzovino. Vivo in Tour è la sua nuova tournée, nella quale sarà accompagnato dalla sua band (Vincenzo Vasi al theremin, glockenspiel, basso, campionatore e voce; Alberto Milani alla chitarra elettrica e Marco Anzovino alle percussioni e chitarra acustica) che vede anche il nuovo inserimento dell’eclettica polistrumentista Valeria Sturba. E un grande istrione che ha appassionato i pubblici di tutto il mondo, dall’Europa, al Giappone, al Canada, è Raphael Gualazzi ,sui palchi del nostro paese con Welcome to my hell tour 2014, che prenderà il via il prossimo 26 giugno proprio dal Teatro Romano di Verona. Uno show dinamico e sfaccettato che alterna atmosfere suggestive a momenti dall’energia intensa e irresistibile, in cui sarà accompagnato da nove musicisti (sette dei quali francesi) tra cui tre coriste. Il tutto costruito attorno al suo inconfondibile sound internazionale, capace di spaziare con naturalezza dal jazz al blues, incursioni nel gospel e nel soul, così come nel country e nel rock, con un omaggio ai classici, da Verdi al felliniano Rota.

E a chiudere l'intensa panoramica musicale ci pensa (27 giugno) Dee Dee Bridgewater con la Filarmonica Arturo Toscanini. Nel corso della sua poliedrica carriera che attraversa quattro decenni, la leggenda del jazz Dee Dee Bridgewater ha raggiunto i più alti livelli musicali regalandoci interpretazioni uniche di standard e intrepide rivisitazioni dei classici del jazz. La Filarmonica Arturo Toscanini, che sarà sul palcoscenico del Teatro Romano con lei, è maturata sul piano artistico nella più che trentennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36. È unanimemente considerata una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane.

Estate Teatrale Veronese

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Il prossimo appuntamento è per il 21 Giugno.