Nell’ambito della terza edizione di Cremona Contemporanea | Art Week, dal 24 maggio al 3 agosto 2025, la Sala delle Colonne del Museo Civico “Ala Ponzone” ospita Nĕmŏrālis, personale dell’artista Antonio Massarutto, a cura di Matteo Pacini e su invito del Comune di Cremona e dell’Assessorato alla Cultura guidato da Rodolfo Bona.

Nĕmŏrālis — termine latino che significa “boschereccio” — è un omaggio al sottobosco, a quelle piante e creature che popolano i margini, che fioriscono e si trasformano nel breve respiro di luce tra inverno e primavera. Un mondo che Antonio Massarutto esplora da anni, tra le foreste e i campi dell’Umbria e della Toscana, e che trasforma in un personalissimo immaginario scultoreo fatto di resti organici, legni, rami, ossa animali, materiali di recupero e metalli preziosi.

Le sue sculture, come creature sospese tra passato e futuro, assemblano con sorprendente naturalezza teschi animali, frammenti lignei, ciocche di crini, attrezzi da lavoro logorati dal tempo. Ogni elemento porta con sé una storia, una memoria sedimentata che Massarutto riattiva, trasformando il reperto in presenza viva. Ne nascono figure ambigue e ieratiche, a metà tra reliquia e totem, che restituiscono al visitatore una dimensione ancestrale e poetica, capace di parlare al presente attraverso la materia del passato.

Le opere di Massarutto evocano un bestiario arcaico e visionario, creature zoomorfe in continua metamorfosi, sospese tra realtà e sogno. Animali che sembrano essersi dati alla fuga dal loro habitat originario per irrompere in uno spazio nuovo, quello museale, in un dialogo silenzioso ma intenso con le architetture della Sala delle Colonne e con la collezione permanente del Museo, dove spicca la presenza di Giuseppe Arcimboldo. Pur senza proporre un omaggio diretto, Nĕmŏrālis offre un ideale rimando all’opera del grande maestro manierista, nella sua capacità di comporre forme vive da frammenti naturali e oggetti inanimati.

Il lavoro di Massarutto è frutto di una pratica che coniuga rigore anatomico e slancio creativo, appresa sin da bambino nel laboratorio del padre tassidermista e affinata attraverso una quotidiana immersione nel paesaggio. Ogni sua scultura nasce dall’improvvisazione, sull’esempio del jazz — passione personale dell’artista — dove ogni assolo è irripetibile e ogni opera è il risultato di un dialogo diretto e istintivo con la materia e il luogo in cui viene raccolta. Nĕmŏrālis non è solo una mostra, ma un racconto sul rapporto tra uomo, natura e spiritualità, tra materia e immateriale. Un’esperienza che invita a interrogarsi sul nostro legame con il tempo, il paesaggio e le creature che lo abitano, reali o immaginate.

A completare il progetto sarà pubblicato un catalogo dedicato, in uscita nelle settimane successive alla mostra.