Dal 7 marzo al 18 maggio 2014, Giacomo Guidi Arte Contemporanea è lieta di presentare la mostra personale di Gianni Piacentino. In mostra una selezione di opere dell’artista dagli anni ’90 ad oggi che testimoniano la grande vitalità e versatilità della sua produzione nell’ultimo ventennio, oltre alla versione 2013 di un suo classico veicolo con telaio in tubi e serbatoio triangolare.

Il lavoro di Gianni Piacentino risulta essere un caso unico nel panorama italiano e internazionale. Piacentino esordí nel ‘65 con grandi tele monocrome e nel ‘66 con grandi elementi geometrici finiti con colori assolutamente inventati, contemporanei all’arte minimal americana ancora sconosciuta in Europa (allora di totale cultura pop). L’attenzione al suo lavoro è sempre stata più internazionale che italiana.

Inizialmente associato appunto con l’Arte Povera, ha partecipato alle prime mostre del movimento presso la galleria Gian Enzo Sperone di Torino nel 1966 e alle più importanti collettive di Arte Povera, in particolare, “Arte Povera Più Azioni Povere” presso l’ex arsenale di Amalfi nel 1968 - e poi alla mostra “Prospect ‘68” alla Kunsthalle di Düsseldorf.

Piacentino ha però sviluppato un proprio linguaggio autonomo distaccandosi dal gruppo. I simboli o forme geometriche dei suoi primissimi lavori (pali, triangoli, croci, dischi, trapezi), lasciano prima il posto a oggetti di uso quotidiano (tavoli, portali, finestre), e conseguentemente, dalla fine degli anni ’60, le sue sculture minimaliste si traducono in forme aereodinamiche che tendono sempre più a celebrare il mito della velocità e dei motori, il movimento e la dinamicità della macchina. Piacentino è sia artista che costruttore, unisce un approccio estetico ad una maniacale autodisciplina e perfezionismo tecnico nella resa formale - è stato infatti anche consulente di un produttore di vernici speciali, progettista e “passeggero” di Sidecar da corsa.

La sua passione per “L’Estetica della Tecnica” diventerà il suo marchio di fabbrica. Le sue opere sono oggetti improbabili, prototipi impossibili di veicoli, automobili, motocicli e velivoli, contemporaneamente metafore di un oggetto e indagine costante del rapporto tra creatività artistica e processo industriale, del confine tra arte e oggetti reali.

Egli rimane una figura di grande rilevanza in virtù dell’originalità e della contemporaneità della sua visione.

Nato a Coazze (Torino) nel 1945, Gianni Piacentino vive e lavora a Torino. Le opere di Piacentino sono state esposte in numerose gallerie e istituzioni pubbliche nazionali e internazionali quali il Centre d’Art Contemporain di Ginevra, il Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la Nationalgalerie di Berlino, il MoMA PS1 di New York, la Gesellschaft für Aktuelle Kunst di Brema, lo University Museum di Sydney, il Museum am Ostwall di Dortmund e il Palais des Beaux Arts, Bruxelles. Nel 1970 inizia la collaborazione col grande collezionista e gallerista tedesco Reinhard Onnasch con mostre personali a Colonia nel 1970 e 1974, a New York nel 1975 e a Berlino nel 1983 e 2008. Ha inoltre partecipato a Documenta 6 a Kassel (1977), alla XLV Biennale di Venezia (1993) e alla Quadriennale di Roma (nel 1973 e nel 2005).

Giacomo Guidi Arte Contemporanea
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Orari di apertura
Da Martedì al Sabato
11.00 -13.00 e 15.30 - 19.30 o su appuntamento