Qual è il confine tra senso di protezione e volontà di controllo nei riguardi dell’altro? Qual è il limite tra l’amore che si prova nei confronti di una persona e il desiderio di possesso di quest’ultima? Quali sono i segnali che ci fanno comprendere di vivere una relazione “tossica”?

A queste domande e non solo, risponde Maria Nardi, psicologa e psicoterapeuta che vive e opera nella città di Varese.

Dottoressa Nardi, cosa sta a significare il termine “tossico” all’interno di un rapporto tra due persone?

Una relazione è tossica quando non c’è rispetto verso l’altro ed i bisogni dell’altro. Se consideriamo che una relazione può intendersi sana quando si basa sul principio fondamentale della “reciprocità”, è possibile definire tossica qualsiasi relazione che non rispetti questo principio del “dare e avere, saper dare ed essere predisposti a ricevere”.

Quali possono essere i segnali che indicano la presenza di elementi “tossici” in una relazione?

Ci sono alcuni segnali che ci aiutano ad acquisire consapevolezza che la relazione che viviamo è tossica. Tra i segnali che meritano primaria attenzione collochiamo la violenza fisica e psicologica: in una relazione non deve mai esserci spazio e tolleranza per il maltrattamento, di qualsiasi natura esso si tratti: la violenza può manifestarsi tramite un attacco fisico, una spinta o un calcio, ma anche tramite una forma più sottile come la svalutazione o il controllo.

Un ulteriore segnale di una relazione tossica è il senso del malessere che accompagna la quotidianità e si associa ad uno stato di ansia. Le “persone tossiche” tendono ad essere estremamente manipolatorie nel loro modo di pensare e comunicare, di conseguenza è facile arrivare a percepire affaticamento e ansia e vivere una relazione caratterizzata da litigi e discussioni.

La dipendenza è un altro indicatore di tale tipologia di relazione: spesso si percepisce l’ansia legata alla paura di perdere l’altro perché la tossicità distrugge l’autostima creando insicurezza ed un legame di dipendenza che impedisce di riconoscere in se stessi le capacità ed il timore di rimanere soli.

Quali sono le caratteristiche di una persona che potrebbe lasciarsi coinvolgere in una relazione insana?

Non è possibile trovare un’unica tipologia di persona che si lascia coinvolgere in una relazione tossica, a volte si tratta semplicemente di persone insicure che si legano ad altre con un carattere molto forte proprio perché sono alla ricerca di quella sicurezza che sentono mancare dentro di loro.

Dall’altra parte troviamo persone eccessivamente piene di sé ma che in realtà mascherano un profondo vuoto emotivo, che poi cercano di colmare tramite i propri comportamenti manipolatori.

Perché molte persone faticano ad uscire da una relazione di questo tipo?

Uscire da una relazione tossica risulta molto difficile proprio per le dinamiche che caratterizzano la relazione in sé, come la manipolazione, la dipendenza, la paura e la bassa autostima. Tutti questi fattori rappresentano allo stesso tempo l’origine del dolore e il legame al dolore stesso dal quale è difficile allontanarsi.

Quali consigli potrebbe fornire a riguardo?

Chiedere aiuto, soprattutto se si presentato violenza fisica o psicologica, ed intraprendere un lavoro personale attraverso un supporto psicologico per aumentare la propria autostima e lavorare su ciò che porta ad intraprendere una relazione di dipendenza o di accettazione incondizionata della sofferenza.