Un’esperienza immersiva digitale multicanale intitolata Enter the Plastocene dell’artista Tamiko Thiel e curata da Julie Walsh è di scena fino alla fine di febbraio al MEET Digital Culture Center, il primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale, nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo. E a seguire dal 2 marzo al 2 aprile 2022 C'è tanto spazio laggiù in fondo,un percorso espositivo e immersivo con l’opera di Giuliana Cuneaz, tra le artiste più rappresentative della new media art.

L’artista presenta un progetto ideato appositamente per il Centro per esplorare le possibilità creative che emergono dall’intersezione tra arte, scienza e tecnologia, tema che rappresenta un asse portante nella programmazione di MEET, anche quale modalità di approccio volta a scoprire e a rendere evidente attraverso linguaggi innovativi ciò che non è immediatamente visibile. E oltre a queste due esperienze immersive di grandissino impatto, MEET persegue ogni giorno l’obiettivo di contribuire a colmare il divario digitale italiano nella convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico. E insieme al ciclo di incontri Meet the Media Guru con i protagonisti dell’innovazione mondiale, lo spazio promuove programmi di cross-fertilizzazione fra creativi digitali ed imprese, azioni e percorsi dedicati all’innovazione per la cultura, progetti espositivi ed allestimenti site-specific per istituzioni italiane ed internazionali. Uno spazio di 1500 metri quadrati che Carlo Ratti Associati ha reinterpretato a partire dal concept del centro di cultura digitale lavorando sull'idea di fluidità, interconnessione e partecipazione e accoglie al suo interno anche la Cineteca di Milano, che firma un palinsesto autonomo di rassegne e proiezioni dedicate al cinema contemporaneo internazionale un teatro che attrae un vasto pubblico.

Maria Grazia Mattei è l’artefice, fondatrice e Presidente di questo centro del futuro. Umanista e critica d’arte, esplora i territori del digitale da oltre trent’anni. Ne ha indagato le frontiere e riconosciuto le potenzialità sin dagli Anni Ottanta in un percorso che, nel 2005, è confluito in MEET the Media Guru, piattaforma di confronto e dibattito pubblico sui temi dell’innovazione. Sono oltre cento le pioniere e i pionieri della cultura contemporanea e digitale che Mattei ha invitato a Milano per le serate Meet the Media Guru, fra loro Zygmunt Bauman, Paola Antonelli, Edgar Morin, Joi Ito, Lawrence Lessig, Don Norman, Manuel Castells e molti altri. E nel 2018 Mattei ha dato vita al centro internazionale per l’arte e la cultura digitale con sede a Milano, in piazza Oberdan, sviluppato su 3 piani e riconosciuto come luogo di incontro, di sperimentazione e di confronto.

“Attualmente stiamo assistendo al forte impatto che hanno sull’arte le evoluzioni della scienza e il linguaggio digitale attraverso cui è possibile dare forma a un immaginario creativo capace di emozionare e trasmettere un senso di scoperta e di meraviglia” riflette Maria Grazia Mattei che nel 2020 ha ricevuto il Chi è Chi Awards alla Carriera per il suo lavoro sulle applicazioni del digitale nelle sue declinazioni sociali, culturali e antropologiche.

Tamiko Thiel è stata una pioniera visionaria nel campo dell'arte e della tecnologia fin dagli anni '80. Dal 2018 collabora con l'artista e sviluppatore di software /p. Assieme, i due artisti, Tamiko Thiel e /p, per questo appuntamento al MEET hanno tradotto l'opera d'arte AR Entering the Plastoscene in un’esperienza immersiva multicanale che cerca di rendere consapevole lo spettatore di uno dei più gravi pericoli per gli ecosistemi oceanici: i rifiuti plastici. “Dato che la maggior parte della plastica non può essere riciclata, il contenuto dei nostri bidoni di riciclaggio stracolmi viene spedito nei paesi più poveri del mondo, e spesso viene semplicemente gettato in mare durante il tragitto o alla destinazione finale. I pezzi più grandi finiscono sulle spiagge o galleggiano in superficie nel grande vortice di rifiuti del Pacifico. I pezzi più piccoli e le micro e nano parti degradate si fanno strada dal Polo Nord al Polo Sud, fino ai fondali oceanici di tutto il mondo”, dichiarano gli artisti. “Enter the Plastocene, proseguono, dà un senso di cosa significhi essere circondati da ogni lato dalla spazzatura. I pesci si stanno effettivamente adattando al Plastocene: gli spettatori astuti noteranno che passano avanti e indietro tra la piscina e la plastica”.

“La prossima mostra di Giuliana Cunéaz si pone in relazione artistica con il digitale utilizzando gli strumenti tecnologici più avanzati, osservando le dimensioni della scienza e restituendoci un’interpretazione personale con un’opera profondamente evocativa”sottolinea Maria Grazia Mattei. Le nanotecnologie sono utilizzate dall’artista per esplorare mondi nascosti e invisibili facendo intravvedere relazioni tra il mondo fisico, il mondo digitale e l’espressione artistica. “Nel nanomondo si possono osservare forme straordinarie e imprevedibili come simmetrie cristalline, delicati orditi, strutture geometriche o immagini naturalistiche”, spiega l’artista. “Mi piace pensare che in ogni microgrammo di materia sia contenuta tutta la complessità dell’universo e immedesimarmi nell’improbabile sogno di un atomo”. L’interesse per la trasformazione delle cose e il processo entropico hanno permesso a Giuliana Cunéaz di sviluppare una nuova visione del mondo in una graduale espansione dello spazio fisico e mentale che ogni volta tende a rintracciare il principio creativo germinale. La manipolazione della materia a livello nanometrico, infatti, determina proprietà nuove e diverse da quelle ordinarie con importanti conseguenze sul piano estetico. E, in questa esposizione Giuliana Cunéaz compie un viaggio tra mondi sconosciuti provocando un senso di continua meraviglia, permettendo un costante dialogo tra materiale e immateriale.

L’esposizione al MEET è articolata nelle tre Gallery del primo piano e culmina nella Immersive Room attraverso un percorso che presenta una serie di lavori particolarmente significativi in grado di delineare le fasi salienti della ricerca sviluppata da Giuliana Cunéaz nell’ultimo decennio. Durante tutta la durata dell’esposizione sono previsti laboratori, visite guidate e incontri con esperti e critici d’arte. In occasione di Artweek, il 1° aprile viene proposta una perfomance live con i giovani talenti dell’Accademia Kataklò a cui seguirà un talk tra Giulia Staccioli, fondatrice di Kataklò Athletic Dance Theatre e Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala.