Virgil Abloh entra nel mondo della moda attraverso l'esperienza del suo mentore ed amico Ye, meglio noto come Kanye West (beatmaker, musicista, rapper, cantautore, produttore discografico, imprenditore). Virgil, studente di architettura, e Kanye, musicista, che aveva già una sua etichetta discografica, incrociano i loro destini in una tipografia di Chicago.

I due rappresentano, a pieno titolo, un fenomeno che appartiene al XXI secolo e che dichiara un'ulteriore svolta nell'esperienza dell'estetica sociale della moda, ossia il ponte tra la celebrità del mondo musicale e la possibilità di costruire un “fashion style”, siglato con etichetta, al di là di ogni specifica competenza di settore.

Lo spazio della tipografia è dove si concretizzano i primi progetti di Abloh legati alle t-shirt: qui avviene la stampa di quello che è il suo processo di risignificazione dell'abito come insieme culturale distintivo.

In questo luogo, nel 2003, Virgil aveva serigrafato delle magliette. Il posto era anche il prescelto per la stampa del merchandising dell'etichetta Good Music, dell'artista emergente, hip-hop, anch'esso originario dell'Illinois, Kanye West.

Abloh decide di lasciare alla stamperia, strategicamente, alcuni dei suoi elaborati per vedere se qualcuno della Good Music li avrebbe notati. La missione riesce pienamente. Questi lavori vengono intercettati dal team discografico che lo contatta per una collaborazione.

Per il primo anno Virgil e Kanye non si incontrano di persona ma solo tramite contatto telefonico.

Abloh, parte come stagista e si fa strada nell'organizzazione di West divenendo grafico, direttore creativo, e direttore artistico, della società di immagine e comunicazione: “Donda”.

Virgil è divenuto speculare al suo pigmalione e a detta del collega e amico Mattew Williams (anch'esso in Donda e oggi direttore creativo di Givenchy) per due anni ha lavorato, ininterrottamente su Photoshop, divenendo affidabile al punto da indurre a pensare che West si fosse clonato in Abloh.

Il 13 giugno del 2006, da studente del Master in Architettura presso l'Illinois Institute of Technology (quello dove, dal 1938, Mies Van der Rohe diresse il programma di architettura con l'aspirazione di fondare un New Bauhaus, e ne progettò gran parte degli edifici a partire dagli anni '40), Virgil si unisce al team del blog The Brilliance, fondato, nel 2005, da due soci del Midwest: Benjamin Edgar Gott & Chuck Anderson.

Concepito come un low-file, ossia un contenitore pressoché senza immagini, dove i contenuti scritti sono la sostanza, The Brilliance si proponeva di esprimere i propri pensieri come un forum su auto, telefoni, film, musica e moda.

In questo contesto Abloh sviluppa quelle ricerche sulle quali ha basato molti dei contenuti del suo stile per la moda di Off-White e Louis Vuitton.

Il 2009 è un anno significativo per le “relazioni Abloh-West”. Entrambi si trovano a Roma ad affrontare, nel medesimo ufficio, per 500 euro al mese, uno stage formativo, nell'universo dell'alta gamma, presso la Maison Fendi.

Dal loro modo di lavorare emerge un feeling straordinario che li porta all'attenzione di Michael Burke che all'epoca era CEO di Fendi (oggi presidente e CEO di Louis Vuitton, figura cardine per l'ingresso, nel 2018, di Abloh alla guida del celebre marchio francese).

Sempre in quel fatidico 2009, Kanye e Virgil, insieme a Don C, creatore americano di streetwear, amico e collaboratore di West (sarà il suo testimone di nozze), decidono di imbarcarsi nell'apertura della RSVP Gallery, a Chicago, per vendere abbigliamento maschile.

In questo luogo espongono nomi del fashion quali Raf Simons e artisti del calibro di Jeff Koons e Takashi Murakami.

In quello stesso anno West collabora con Nike per il lancio della sua prima linea di scarpe col marchio Yeezy e al suo fianco c'è il fidato Virgil.

Dopo due collezioni di scarpe a marchio Yeezy, la riluttanza di Nike verso il cantante imprenditore di Chicago, senza esperienza come designer, e neppure atleta, porta alla fine del contratto. I due amici dell'Illinois, si recano dunque a Portland, nell'Oregon, convocati dalla rivale Adidas, dove sono accolti per creare la linea di abbigliamento Yeezy per Adidas.

Questa collezione rappresenta il principio del successo delle collaborazioni nella creazione di linee di sportswear con nomi noti provenienti dalla musica da parte delle aziende produttrici di abbigliamento sportivo.

Essa viene vista come apripista del riuscito fenomeno delle celebrità creative nell'abbigliamento ma di altra formazione e carisma.

Kanye West che è di fatto il protagonista di questo difficile approccio vivrà sulla sua pelle, per più volte, le difficoltà di un riconoscimento dal mondo moda e sarà attraverso questa sua sofferta storia che Abloh, al suo fianco, sperimenterà le difficoltà di penetrazione di questo ambiente sino a disintegrarne le paludate pareti e i suoi rigidi canoni.

Facendo un passo indietro al 2004, anno di nascita dell'etichetta discografica Good Music, si traccia il percorso germinatore di tutte le espressioni creative del duo West-Abloh.

Di fatto accanto a questa etichetta discografica di successo, che contempla nella sua storia nomi del calibro di John Legend, Travis Scott, Q-Tip, ecc., Kanye crea un'agenzia creativa di comunicazione ed immagine che come già detto chiama Donda (dal nome della madre, e oggi titolo del suo ultimo album). Attraverso questa società Kanye affida ad Abloh il controllo globale degli eventi legati alla sua impresa: dai concerti al merchandising.

In questo momento Virgil entra a fare parte del verbo complesso ed articolato della musica nelle sue manifestazioni mediatiche più efficaci.

Da qui in poi prende per mano Kanye e lo guida nelle collaborazioni con i rappresentanti dell'arte contemporanea di maggior rilievo quali Takashi Murakami, per la copertina del suo album Graduation, del 2007, e la realizzazione del video per il brano Good Morning, dove West appare in formato Superflat (sorta di supereroe ispirato a Dropout Bear, un orsacchiotto che corrisponde alla versione cartoon di Kanye West).

Sempre con Murakami la collaborazione continua nel 2018 per la copertina di Kids See Ghosts: album prodotto da West e Kid Kudi.

Altra collaborazione artistica, sotto l'egida del “ragazzo di Rockford”, avviene con George Condo (classe 1957). Pittore, tra cubismo e universo caricaturale, realizza per West, 5 copertine per l'album My Beautiful Dark Twisted Fantasy, del 2010 (la principale viene censurata in quanto ritrae Kanye nudo davanti ad una donna alata, nuda anch'essa, senza braccia).

Non ultima, in termini spazio temporali, e di importanza, è l'operazione mediatica con Vanessa Beecroft che, sempre attraverso Virgil, collabora con Ye ben 9 volte, dal 2008, prima attraverso il party del lancio dell'album 808, e poi, dal 2015, in occasione degli show di lancio delle collezioni Yeezy Season 1, 2, 3, 4, lavorando alla performance rappresentativa della collezione.

Abloh supporta West verso questi nuovi mondi, sempre più allargati, non solo all'arte, ma anche agli emergenti del panorama musicale per i quali realizza le grafiche ed il merchandising, e la stessa organizzazione dei tour.

I collaboratori dell'azienda intitolata alla madre di Ye (morta nel 2007), con sede nel Lower East Side, hanno poi fondato i loro marchi di moda:

  • Mattew Williams (Alyx);
  • Heron Preston e Samuel Ross (A-Cold-Wall);
  • Jerry Lorenzo (Fear of God);
  • Don C (Just Don);
  • Asap Bari (Vlone);
  • e naturalmente Abloh stesso con Off-White.

L'anno della svolta è il 2012.

In quel periodo Virgil mette in opera, pubblicamente, le sue idee, ed è pronto a mettersi in proprio e a lanciare una sua moda.

Per un certo periodo il team di Donda si è trasferito al Lanesborough Hotel di Londra. Riuniti in questo luogo per seguire l'ambizioso progetto del video musicale del brano Cruel Summer, di West, erano Mattew Williams, Justin Saunders, Florencia Galarza, Heron Preston e naturalmente Abloh.

Nelle notti insonni, trascorse nella capitale del Regno Unito, si presentavano tutti insieme, nelle discoteche, per prendere possesso delle console e movimentare le serate con la scusante fasulla che poi li avrebbe raggiunti Kanye West in persona.

Erano una sorta di “Boy Band” di Dj alla quale Virgil diede il nome: “Ben Trill” e i dovuti soprannomi a ciascun membro della squadra.

Come per ogni band che si rispetti Abloh aveva progettato delle t-shirt e dei cappellini che riportavano il logo il cui font era legato all'estetica dei film horror, gocciolante come di sangue. Per produrre tutto questo era entrato in contatto con il nome della moda più all'avanguardia del panorama newyorkese di quegli anni: Hood By Air e con esso aveva interagito per la produzione delle magliette (la prima creata per Been Trill riportava la scritta “MDM Eggz” riferita alla cultura della droga della scena dance londinese). Fondato nella Grande Mela, nel 2006, da Shayne Oliver e da Raul Lopez, Hood By Air, rappresenta l'evoluzione alta, e genderless, dello streetwear. Per esso la t-shirt assurge al ruolo di capo iconico della cultura di strada al punto da divenire fonte di ispirazione per la moda e lo stile di personalità del calibro di Demna Gvasalia (Vêtements-Balenciaga).

Shayne Oliver diviene l'altra figura cardine della storia, nella moda, di Virgil. Questo personaggio carismatico lo influenza in maniera costruttiva su quella che era già una sua convinzione legata all'estetica queer come espressione di inclusività e trasversalità.

Hood By Air e le etichette ad esso legate, quali HBA, nata dallo streetwear dei club culture-skater di Lower Manhattan (Abloh disegna due collezioni sotto questa sigla), rappresentano la riqualificazione dello stile della strada, ad un livello più alto.

Tale livello, Virgil, lo aveva respirato a Roma, da Fendi. Per lui era naturale applicare quei principi di alto artigianato all'impaginato dello stile che si percepiva sul selciato urbano. La mescola stilistica di genere, multietnica, che arrivava dallo street luxury si sposava perfettamente con la sua sensibilità.

Il momento più significativo della sua esperienza creativa attraverso la musica arriva nel 2009, tramite la compagna di Ye, Kim Kardashian, che lo propone per un ruolo di rilievo nell'edificazione dell'immagine di un album, leggendario, realizzato a quattro mani da Kanye West e Jay-Z. Virgil viene così nominato Direttore Artistico per Watch the Throne, pubblicato nel 2011.

La “direzione artistica”, intesa come supervisione globale dell'immagine di un progetto musicale, non aveva una messa a fuoco nel contesto della produzione hip hop e da questo momento, con Abloh, assurge a elemento cardine di una coesistenza creativa che darà origine al fenomeno artistico del rap per come oggi è codificato tra contenuti ed immagine.

Ad Abloh, West affianca Riccardo Tisci, alla direzione creativa, che all'epoca era da Givenchy con il medesimo mandato.

L'italiano realizza l'aurea copertina dell’album e tutta una serie di straordinari gadget per il tour. Le grafiche prodotte da Tisci mescolano i volti dei protagonisti a parvenze feline, il tutto condito ai rimandi all'universo estetico di Givenchy e sotto la supervisione di Virgil.

L'estetica barocca ed opulenta di Watch the Throne, i suoi straordinari e ridondanti contenuti, la sua estetica totalizzante, daranno il via a quella che si può definire l'età d'oro del rap.

Il team costituitosi dal 2009 per Watch the Throne ottiene la nomination ai Grammy Awards, del 2011, per la migliore squadra di registrazione e ideazione di un progetto musicale.

La mente di Abloh ha concepito la visione estetica di numerose copertine, non solo degli album di Kanye West ma di numerosi altri artisti.

Tutti gli artwork di Virgil tratteggiano gli elementi estetici che richiamano le sue ossessioni artistiche. Esse sono divenute il tratto distintivo della sua moda in Off-White, ma sono anche protagoniste delle sue immagini prodotte per la musica.

Si parte dall'arte pittorica di Caravaggio, per la cover dell'album Pray for Paris, di Westside Gunn, del 2013, per passare alle farfalle di stampo surrealista, che citano Il Silenzio degli Innocenti, per la cover dell'album di Lil Wayne, Im Not a Human Being II, sempre del 2013. Il graphic design industriale è usato per l'album di Pusha T, My Name Is My Name (2013), dove compare un codice a barre.

Sempre di stampo industriale è l'immagine di Luv Is Rage, del 2017, di Lil Uzi Vert, la cui superficie è attraversata da un nastro adesivo incrociato e logato Off-White.

Per la copertina dell'album Vibes, del 2014, è la patina vintage, esaltata dalla grafica in corsivo, e dall'outfit del protagonista, Teophilus London, a farla da padrone.

Questi sono solo alcuni degli artwork di Abloh nella musica.

Nel 2012 Virgil lancia la sua prima etichetta nella moda: Pyrex Vision. Pyrex rappresenta il termine di definizione dei laboratori casalinghi per la produzione di droga e accanto a questo Abloh ingloba il numero 23, di Michael Jordan, dei Chicago Bulls, suo grande mito.

Lo sport e la droga sono strade opposte e provocatoriamente associate perchè accessi alla vita sociale e ad un'esperienza emersiva, dalla ghettizzazione, del popolo nero.

Provocatoriamente Abloh si esprime attraverso il passato e dona ad esso un altro significato che si addiziona ad una nuova strada: la creatività. Esso parla di conquistare i centri città e di uscire dalla povertà attraverso la capacità di mescolare la conoscenza e l'esperienza che ne deriva.

Essendo lui l'emblema del “Renaissance Man” accentua questo aspetto raccontando, con la sua simbologia, di come anche il popolo nero può liberarsi dagli stereotipi e piegarli al potere dell'immaginazione attraverso la risignificazione delle cose.

Dunque, Virgil traccia una terza via esercitando la propria poliedrica capacità espressiva esattamente come fece Caravaggio con il “chiaro scuro”. L'aspetto geniale di Merisi è che ha rivoluzionato il mondo con un solo gesto rivelatore della verità dell'uomo, facendo della luce il medium della bellezza ed il suo aspetto drammatico.

Dalla sua formazione storico artistica, universitaria, che lo aveva irradiato dell'esperienza del celebre autore lombardo, del sedicesimo secolo, Abloh trae l'ispirazione per il suo cammino ed il suo fatidico “aha moment” che coincide con l'incontro con l'opera di Michelangelo Merisi. Attraverso il quadro: La deposizione di Cristo, del 1602-1603, definisce il suo manifesto risignificante dei processi estetici della moda ed il suo decorativismo rivoluzionario sia in Pyrex Vision che in Off-White e Louis Vuitton.

Da vero risignificatore, è passato da Flat-White (suo pseudonimo da Dj ai tempi del college) a Off-White, giocandosi quel suo ibrido acromatico al punto da renderlo per il Time il nome del fashion system più in voga al mondo, e in quella voga ha imposto il suo “punto di bianco” che, come per il Caravaggio, è stato tono emotivo, acromatico, inclusivo di una creatività senza argini a ritmo di una musica certamente illuminante.