Con il titolo Swan, simbolo per antonomasia del balletto, prende il via il prossimo 16 luglio il Festival Bolzano Danza 2021, in un’edizione incentrata sulle riscritture dei classici del repertorio ballettistico e musicale degli ultimi tre secoli.

Fino al 30 luglio nelle sale del Teatro Comunale di Bolzano e in diversi luoghi della città e nei dintorni, la 37aedizione del Festival, sotto la direzione artistica di Emanuele Masi , presenta un variegato mosaico di reenactment di capolavori del repertorio ballettistico e musicale a partire da Il Lago dei cigni, La Morte del cigno, Giselle, La Sagra della primavera, il Requiem mozartiano ad opera di coreografi di punta della scena internazionale ma anche di giovani leve italiane.

29 gli appuntamenti di cui 5 prime assolute, 10 prime nazionali e 4 coproduzioni del Festival. “Swan - spiega il Direttore artistico Emanuele Masi - è un festival di riletture e di ridefinizioni”. E così venerdì 16 luglio nella Sala Grande del Teatro Comunale si aprirà il Festival con la prima nazionale di Swan Lakes con la Gauthier Dance di Stoccarda. Quattro diverse riletture in chiave contemporanea del balletto dei balletti, affrontato con assoluta libertà espressiva a partire dalle tematiche messe in campo dall’archetipo di Petipa-Cajkovskij a firma dell’israeliano Hofesh Shechter (Swan Cake), della canadese Marie Chouinard (Le chant du cygne: le Lac), dello spagnolo Cayetano Soto (titolo in definizione) e del tedesco Marco Goecke (Shara Nu).

Mentre Olivier Dubois, Alessandro Sciarroni con due distinti lavori, di Lali Ayguadé e di Mattia Russo e Antonio de Rosa, ovvero Kor’sia, sono i protagonisti della nuova Giselle che proietta la vicenda della contadinella impazzita per amore ai giorni nostri. Relazioni liquide e mediate dalla tecnologia fanno temere che l’amore puro di Giselle non possa più esistere ai nostri tempo. (Teatro Comunale, 18 luglio, prima nazionale).

E altro debutto italiano è il 20 luglio: Come Out, di Olivier Dubois per il Ballet de Lorraine sull’omonima partitura di Steve Reich rimaneggiata da François Caffenne. Un’abbagliante coreografia di massa, sorta di resistenza alla vita e alle sue deviazioni, avvolta nel colore rosa (Teatro Comunale). Olivier Dubois sarà inoltre interprete del suo provocatorio duetto performativo Prêt à baiser sulla Sagra della primavera di Stravinsky nell’anno in cui ricorrono i cinquant’anni dalla morte del compositore (Fondazione Antonio Dalle Nogare, 21 luglio) nonché autore e interprete di una sua Morte del cigno dal titolo Swan Blast in prima assoluta al Festival (Studio, 20 luglio). Mentre il 24 luglio al Teatro Comunale Alessandro Sciarroni Folk-s, presenta in chiave performativa-contemporanea dello Schuhplattler, il ballo tradizionale tirolese. Inoltre il Leone d’Oro 2019 della Biennale di Venezia è autore dell’ipnotico Dialogo Terzo: In a landscape per CollettivO CineticO sull’omonima partitura di John Cage. Un gioco di crescendo e dissolvenze con l’hula hoop dal sapore meditativo accolto nella suggestiva cornice della terrazza della Cantina Kettmair di Caldaro (17 luglio).

E artista di punta della scena catalana è Lali Ayguadé, che presenterà la sua ultima creazione Hidden, coprodotta da Bolzano Danza con TemporadaAlta di Barcellona. Hidden o di uno sguardo su presente, passato e identità (Studio, 26 luglio).

E altra grande protagonista è Maguy Marin, nel riallestimento del suo storico Duo d’Eden a opera dell’italiana MM Contemporary Dance Company di Michele Merola: un passo a due sospeso di rara bellezza che vede mescolarsi uno nell’altro i corpi dei due interpreti (Teatro Studio, 18 luglio). Mentre Lucinda Childs, con Tempo Vicino - creazione del 2009 per il Ballet de Marseille ora ripreso dalla compagnia con un nuovo cast e presentato nell’ambito della serata plurale Childs/Carvalhho/Lasseindra/Doherty sarà in prima nazionale a Bolzano Danza il 22 luglio al Teatro Comunale. Fondatrice del postmodern, Lucinda Childs si unisce alla stella nascente irlandese Oona Doherty, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2021, all’icona queer del voguing francese Lasseindra Ninja e all’universo pittorico dell’artista portoghese Tania Carvalho. E caposaldo della letteratura musicale, è il Requiem di Wolfang Amadeus Mozart che trova nuova linfa nella riscrittura per orchestra e live electronics dell’Associated Artist della Fondazione Haydn Matteo Franceschini per una creazione globale in prima assoluta al Festival che coinvolge il coreografo franco-tunisino Radhouane El Meddeb, la cubana Micompañia, l’Orchestra Haydn guidata dalla bacchetta del Maestro Jean Deroyer e un gruppo di amatori del territorio (Teatro Comunale, 28 luglio).

Rimanda al passato e a un one-man-show d’eccezione Best Regards di Marco D’Agostin, con un assolo che è una lettera danzata d’addio e di riconoscenza per l’istrione della scena, fondatore dei DV8, Nigel Charnock scomparso nell’agosto del 2012 (Studio, 29 luglio). E per la prima volta al Festival, il gruppo olandese Club Guy & Roni, che ha fatto dell’interdisciplinarietà la propria traccia e di una fisicità libera un linguaggio distintivo. Presenta Tetris_mon amour dove la musica elettronica ad alti decibel incontra la passione per il video game Tetris che ha segnato diverse generazioni e naturalmente la coreografa Roni Haver (Teatro Comunale, 30 luglio). E ancora a calcare il palcoscenico sono l’israeliano Shahar Binyamini che presenta Evolve (Teatro Studio, 19 luglio), e lo spagnolo Jocob Gomez, che partendo dalla sua autobiografia appronta un quintetto femminile dal titolo Meohadim, dove movimento, canto e recitazione raccontano contraddizioni e similitudini di vita (Studio, 23 luglio).

Infine, se al Parco delle Semirurali, va in scena Graces di Silvia Gribaudi - vincitore del Premio Danza&Danza “miglior produzione italiana 2019” – con Le tre Grazie del Canova, qui declinate al maschile, che dispiegano un’indagine sulla bellezza, a Museion – Museo d’arte moderna e contemporanea - è la performance Untitled 2021 di Maria Hassabi, artista cipriota, artefice di una pratica coreografica basata sulla posa scultorea e la dilatazione temporale inserita nell’ambito della personale di Jimmy Robert (Museion, 28 luglio). Ma durante il festival altri importanti appuntamenti e progetti sono attivi in città, tra spazi scenici e quartieri con al Don Bosco per U-Game/Dying Swans (1-31 luglio).