Lux, aer, aqua, motus, fons vitae.

Con questo motto si pubblicizza la grande Esposizione di Igiene di Napoli del 1900. Il manifesto disegnato da Adolfo Hohenstein, illustratore che segnerà le tecniche e lo stile di molti suoi colleghi della Editrice Ricordi, insieme a Leonetto Cappiello, Giovanni Maria Mataloni, Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich è stato uno dei padri del moderno cartellonismo pubblicitario italiano, mostra espliciti i tratti del Liberty dove natura e uomo costituiscono una simbiosi mutualistica, una risultanza floroantropomorfa che deriva dal vivere con i dettami ed i principi salutari che il mondo naturalistico porge.

Difatti questo connubio tra natura benefica e uomo, non si rivela soltanto dal punto di vista estetico delle forme e del disegno ma in quella nuova branca della scienza che viene definita “igiene” e che assurta a degno ruolo, poiché costituitasi scienza organica fondata su solide basi, si celebra in ogni suo aspetto nelle Esposizioni internazionali a partire dalla fine del XIX secolo.

“Lux, aer, acqua, motus, fons vitae” lo si ritrova scritto in un pannello ceramico che decora gli studi medici, dello stabilimento termale Acque della Salute di Livorno, esemplare costruzione Liberty, (1904) nella quale igiene, architettura, ingegneria e arte sono mirabilmente fuse a creare un monumento al potere curativo dell'acqua e delle altre virtù della natura a monito per i frequentatori.

E se tra fine Ottocento ed i primi anni del secolo delle industrie applicate alla vita quotidiana, si riscopre sebbene con chiave scientifica l'importanza dell'acqua come elemento curativo, due secoli prima il protospeziale di Cosimo III Granduca di Toscana, Diacinto Cestoni fa dell'acqua l'elemento curativo per eccellenza tirando le fila della scuola toscana fondatrice della funzionalità di tale medicamento.

Cestoni, naturalista, biologo, patologo, zoologo, insomma una figura con una grande immaginazione, abbinata all'intuito ed alla sperimentazione galileiana dell' “itera et reitera” (servivano almeno 12 prove dell'esperimento per dichiararlo convalidato ed attendibile), un personaggio formatosi da solo, erede della sua esperienza e sostenuto dalla formazione scientifica del Redi prima del Vallisneri dopo, applicò la cura con la sola acqua diverse volte e sempre vide la risoluzione dei malanni delle persone che a lui si rivolgevano.

Ella è ormai il rimedio migliore in ogni febbre di qualunque indole. E poi indifferente se diasi tepida o fredda, ed anche ghiacciata con qualche sugo acido e fresco.

L'acqua infatti, fin dai tempi di Paracelso, per le sue capacità di facilitare la digestione diluendo il bolo alimentare, apportando sali minerali utili per l'organismo, costituendo il mezzo attraverso il quale avvengono gli scambi metabolici nonché facendo da vettore di nutrienti e della eliminazione dei metaboliti tossici, è stata considerata l'arma che la natura ci ha donato per sconfiggere molti mali.

Philippus Aureolus Theophrastus Bombast di Hohenheim, detto Paracelso o Paracelsus, nel medioevo già affermava:

L'acqua calda a scopo curativo ha tutto ciò che serve per guarire le persone, essendo la fonte di tutto ciò che esiste.

Il concetto che l'acqua costituisca un’efficace cura assume nel corso dei secoli una connotazione sempre più scientifica: nel 1700 si capisce che l'acqua ha una azione chimico-farmacologica e più tardi si affermerà che il suo “principio vivificatore” è mediato dalla dissociazione ionica, dalla presenza di gas rari e dalla radioattività.

Nel 1900 Landouzy fece una distinzione tra la terapia con acque minerali (crenoterapia) da quella che si effettua con acqua comune (idroterapia). L'idroterapia si basa sulla durata dell'applicazione, la temperatura, la pressione mentre la crenoterapia comprende un insieme di fattori complessi e molto variabili, quali la termalità delle acque, la composizione chimica, sia qualitativa che quantitativa, tiene conto delle sostanze disciolte nell'acqua che siano gas, lo stato d'aggregazione delle molecole, e tutto quello che può mutarne la struttura. La crenoterapia si annovera nell'ambito della farmacoterapia, mentre l'idroterapia appartiene prevalentemente alla terapia fisica.

Insieme al collega Garrigou, definirono l'acqua minerale come un vero e proprio organismo, dove i sali costituiscono lo scheletro, l'acqua e le materie organiche, i tessuti, mentre i diversi stati elettrici, il dinamismo, ossia l'attività terapeutica dell'acqua minerale.

Che l'acqua sia vita è consolidato essendo il nostro corpo composto al 60% di acqua ed essendo l'acqua stessa elemento primario con la CO2, l'azoto ed il ferro della formazione della vita sulla terra 4 miliardi di anni fa con la creazione dei mattoni della vita, gli aminoacidi. Che faccia da tampone per il nostro equilibrio biochimico ed elettrochimico è altrettanto assodato. Che sia essenziale per eliminare tossine e veicolare elementi necessari al metabolismo è pure accertato.

Riscoprire il valore di un elemento che la natura ci offre nelle sue tante forme minerali è basilare per provare a mantenere in equilibrio quel sofisticato e perfetto sistema vitale che è l'organismo vivente. Eliminando tossine, idratando gli organi ed i tessuti, mantenendo il pH del nostro corpo nei margini della neutralità, tutto ciò costituirebbe una preziosa prevenzione alle malattie.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Pertanto facciamo nostra la lode di Francesco d’Assisi per questo dono, fonte di vita.