Una dialettica atavica in ambito filosofico, scientifico, religioso, psicologico e ontologico, come quella rappresentata tra corpo e anima, provoca l'innesco del progetto Il corpo d’aria che l’artista Christian Fogarolli (Trento, Italia, 1983) presenta negli spazi della Galerie Alberta Pane di Parigi.

Körper-Leib è un dualismo terminologico di origine tedesca che fonde e scinde allo stesso tempo la parola “corpo”. Körper si riferisce al corpo in termini oggettivi e materiali, mentre Leib in termini soggettivi, relazionando il corpo ad aspetti della vita vissuta e dell’anima. Partendo da Cartesio questo dualismo diventa tecnico-scientifico e applicato alle scienze mediche, psicanalitiche e psichiatriche. Sul corpo ridotto a “cosa”, sulla organicità dei sentimenti e dei pensieri si sono poi aggiunte le neuroscienze e di conseguenza la farmacologia che, attraverso l’equilibrio chimico, punta a svelare conoscenze e curare turbamenti interiori.

Il progetto Il corpo d’aria di Christian Fogarolli muove da queste premesse e presenta negli spazi della Galleria Alberta Pane di Parigi alcune opere che indagano il rapporto tra strumento, corpo e anima. I lavori tentano di indagare alcune questioni e problematiche contemporanee in relazione al corpo e alla mente, elementi scientificamente considerati come una semplice massa organica da poter modificare, curare e redimere.

La ricerca rappresenta una fase evolutiva e coerente con l’intero percorso dell’artista basato sulla visione contemporanea della malattia, della devianza e degli approcci di cura. Il progetto esposto induce a una visione critica sul corpo, visto come semplice organismo e ridotto spesso alle categorie delle scienze naturali odierne, come la bio-chimica e la genetica. Le installazioni e le opere fotografiche, appositamente realizzate, sono state concepite partendo da queste riflessioni e in riferimento a come la scienza, per definizione, neghi se stessa in conseguenza alla nascita di nuove premesse. Questo implica in modo costante la perdita di significati a discapito delle cause verso un’utopica verità. In Idee per una teoria delle emozioni, Jean-Paul Sartre dice che un viso impiega la stessa energia muscolare, arteriosa e nervosa nell’atto di ridere e di piangere, ma per questo non si può affermare che il riso e il pianto siano la stessa cosa. La perdita del “significato” di una risata o di un pianto porterà alla conseguente egemonia dello strumento, della tecnica e della materia.

Le opere che compongono Il corpo d’aria sembrano costituire uno spazio asettico di indagine e operazione attraverso metodi di diagnostica. Sono costituite da immagini fotografiche provenienti da archivi di istituzioni mediche, oggetti ritrovati come strumenti, luci artificiali e liquidi chimici. Confondendo continuamente sintomo e cura, Fogarolli dà vita al paradosso contemporaneo in cui lo sviluppo e la ragione tecnica possono essere essi stessi parte del problema.

Christian Fogarolli è un artista italiano nato nel 1983. Ha conseguito nel 2010 un Master in studio, diagnostica e restauro di dipinti antichi moderni e contemporanei presso l’Università di Verona ed ha ottenuto una laurea specialistica in conservazione dei beni culturali presso l’Università di Trento. La sua ricerca si focalizza sul rapporto tra arte visiva e teorie/discipline scientifiche e, similmente, di come quest’ultime si siano servite del mezzo artistico per progredire. I suoi lavori tentano di mettere in questione la relazione gerarchica tra specie diverse; le attribuzioni normative di devianza e malattia e i canonici metodi di categorizzazione museale, scientifica e archivistica. La sua pratica muove dalla ricerca storica in diverse forme di espressione, dall’installazione ambientale alla fotografia, dalla scultura al video.

Ha mostrato le sue ricerche in manifestazioni come dOCUMENTA(13); il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto, Mart (2013); La Maison Rouge di Parigi (2014); Foundation Museum Miniscalchi Erizzo (2015); de Appel arts centre di Amsterdam (2015); 5th Moscow International Biennale di Mosca (2016); Hunterian Museum di Glasgow (2017); Gayté Lyrique di Parigi (2017); Haus der Kulturen der Welt di Berlino (2017); Galleria Civica Mart, Trento (2014-18); Les Rencontres de la Photographie, Arles (2018); MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2018); Hrdlicka Museum of Man, Praga (2018); Museo Palazzo Fortuny Venezia (2018); Musée de Grenoble (2019). Ha di recente ricevuto premi di ricerca e residenza presso il College of Physicians and Mütter Museum of Philadelphia e Futura center for contemporary art a Praga (2018).