Uomini e cose hanno pari diritto a una seconda chance. In un Pianeta brulicante di persone e di cose offrire una nuova vita agli oggetti è una forma di rispetto verso se stessi e verso la madre Terra. Da adolescente giravo per i mercatini di Micaela, Napoleone e lo Specchio di Alice non perché amassi in modo particolare il vintage, ma perché amavo indossare abiti capaci di raccontare in religioso silenzio una storia altrui e interpretarne con magistrale rispetto una nuova.

Origine del mercatino dell’usato in Italia

Per noi italiani il mercatino dell’usato nasce come ‘mercatino delle pulci’ il cui nome già sottolineava la scarsa qualità o almeno il poco valore che avevano gli oggetti in vendita. Il mercatino delle pulci era in realtà solo un passatempo, un mercatino dove gironzolare, un luogo dove ricordare i tempi passati, trovare oggetti che non si vedevano da decenni, recuperare qualche numero mancante di un Topolino… I più famosi mercatini italiani sono:

  • Obej obej a Milano;
  • Porta Portese a Roma.

Ancora oggi si riempiono di collezionisti e appassionati di vintage e sono divenuti anche un’attrazione turistica.

Il mercatino diventa economia

La vera rivoluzione italiana della compravendita dell’usato si ha sul finire degli anni ’80, quando il veronese Ettore Sole, rimasto disoccupato e con famiglia da mantenere, aveva pensato di mettere in vendita sul giornale locale la propria credenza di casa… e da qui l’avveduta intuizione: l’invenzione di “Mercatino” inteso come negozio, spazio fisico dove poter dare nuove chances ai propri oggetti usati. Fu tale il successo che nel tempo è diventato un franchising e conta oggi quasi 200 punti vendita in Italia.

Il second hands oltreoceano

Quella del second hand è una realtà che oltreoceano è sempre stata un’abitudine. In occasione dei traslochi, i cittadini americani da sempre attuano il garage-sale, trasformando i propri garage e giardini in esposizioni temporanee di mobili, di abiti e di tutte le cose che non saranno portate nella nuova casa. I vicini accorrono e comprano. Le donne americane adorano da sempre i mercatini, i famosissimi thrift shop e piattaforme e-commerce come Depop o ThredUp.

In Europa questo tipo di iniziativa si può trovare in alcune zone dell’Inghilterra, della Francia e dell’ Olanda con modalità simili a quelle statunitensi… Come non ricordare il Portobello Road o Covent Garden a Londra. Intere generazioni sono passate da lì e hanno acquistato qualcosa di affascinante e unico.

…e nel nostro paese?

Che cosa pensano gli italiani degli acquisti di seconda mano?

Stiamo assistendo anche nel nostro Paese a una nuova tendenza, il crescente trend di acquisto dell’usato a discapito di merce nuova sta investendo anche il vecchio continente; si parla infatti sempre più di economia circolare, un modello che interrompe il classico ciclo acquisto-consumo-smaltimento e in cui il focus è, invece, posto sul prolungamento della vita dei prodotti, attraverso la cura, la riparazione e la vendita nel mercato dell’usato.

Spiega l’economista Luciano Canova: “È in atto un cambiamento culturale: gli utenti provano maggiore soddisfazione nel consumo di esperienze rispetto al consumo di prodotti… Risparmi che vengono sempre più spesso investiti per un altro tipo di spesa, quella ‘esperienziale’. Penso che l’economia circolare non sia il futuro, ma sia già il presente di un nuovo modo di intendere il rapporto tra economia e società, non è una moda passeggera, ma una radicale trasformazione del nostro modo di intendere produzione, consumo e, conseguentemente, benessere”1.

Il settore trainante è quello dei motori che produce 5 miliardi di euro dalla vendita dell’usato, seguito da ciò che comprende la casa e la persona (984 milioni), per passare all’elettronica (647 milioni) e, infine, all’area sport & hobby (465 milioni): “il 15% della popolazione italiana acquista o vende online, e tale attività consente a ogni singolo cittadino di guadagnare o risparmiare mediamente 900 euro all’anno”2.

Cosa rappresenta oggi il second hand

Il second hand rappresenta oggi molto più di un semplice mercato dell’usato, molto più di un affare… oggi va inteso come la “cura al degrado del Pianeta”, un’economia popolare e circolare, che salvaguarda l’ambiente e crea nuovi posti di lavoro:

  • 3 italiani su 5 pensano che acquistare articoli di seconda mano sia un comportamento intelligente, etico ed ecosostenibile;
  • quasi il 50% delle vendite avviene online e gli articoli più richiesti sono apparecchi elettronici, oggetti per la casa e capi di abbigliamento.

L’economia circolare che fa tanto bene al nostro cuore e al nostro Pianeta diviene così un vero e proprio circolo virtuoso dove il consumatore e le sue scelte ritornano al centro del paradigma socio economico nel rispetto della nostra Madre Terra.

Ringrazio Silvia Fumagalli per la sua passione per il riciclo

1 La Stampa-Tecnologia, marzo 2017.
2 Marianna Tognini, Business Insider Italia, 2017.