Un programma ricco di spettacoli e di eventi per il Carnevale di Venezia 2019 che la Fondazione Teatro La Fenice presenta fino al prossimo 5 marzo nelle sale del Teatro La Fenice e al Teatro Malibran. Ai due titoli di rara esecuzione del catalogo mozartiano, Il sogno di Scipione e Il re pastore; seguirà uno dei capolavori nel genere dell’opera buffa di Gioachino Rossini qual è L’italiana in Algeri; e uno spettacolo di prosa e musica ambientato durante il carnevale veneziano del 1604 dal titolo Il visitatore. Shakespeare in Venice.

Il primo spettacolo andato in scena nei giorni scorsi con un grande successo è stato Il sogno di Scipione: un’azione teatrale in un atto su libretto tratto dal Somnium Scipionis di Cicerone, che tratta di una ‘serenata’ musicata dal salisburghese intorno al 1771-1772, proposta in un nuovo allestimento con Elena Barbalich tutor di regia, e la direzione musicale di Federico Maria Sardelli. Nel cast i tre tenori Valentino Buzza, Emanuele D’Aguanno e Luca Cervoni rispettivamente nei ruoli di Scipione, Publio ed Emilio, mentre i soprani Francesca Boncompagni, Bernarda Bobro e Rui Hoshina hanno interpretato rispettivamente Costanza, Fortuna e Licenza.

E fino al 27 febbraio (con recite in programma il 21 e 23) calcherà il palcoscenico del Teatro La Fenice l’altro importante titolo del compositore salisburghese: Il re pastore, un dramma per musica in due atti che Mozart compose su commissione dell’arcivescovo Colloredo per celebrare la visita a Salisburgo dell’arciduca Massimiliano nel 1775. La trama è presto detta. Per amore della sua cara Elisa, il principe ereditario Aminta - degradato a pastore da un malvagio tiranno è pronto a rinunciare al trono di Sidone offertogli da Alessandro Magno; ma la sua abnegazione lo renderà degno di regnare e di sposare la sua amata. Mozart aveva solo 19 anni quando scrisse " Il re pastore " su commissione del principe-vescovo di Salisburgo su di un libretto di Metastasio in origine musicato nel 1767. Questa opera breve in due atti si connota per il ricco colore orchestrale e per l' invenzione melodica. La regia è di Alessandro Pizzech, mentre la direzione musicale è affidata a Federico Maria Sardelli, alla guida di un cast composto da Juan Francisco Gatell nel ruolo di Alessandro Magno, Roberta Mameli in quello di Aminta, Elisabeth Breuer in quello di Elisa, con Silvia Frigato nelle vesti di Tamiri e Francisco Fernández-Rueda in quelle di Agenore.

Ma la programmazione lirica veneziana vedrà anche L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini. Dramma giocoso per musica in due atti di Angelo Anelli, scritto in prima battuta per l’opera omonima di Luigi Mosca (1808) e poi ripreso dal pesarese in occasione della commissione veneziana, l’undicesimo titolo del catalogo rossiniano debuttò al Teatro San Benedetto il 22 maggio 1813: una nuova collaborazione, dunque – dopo le cinque farse per il Teatro San Moisé e nello stesso anno del Tancredi composto per la Fenice –, che testimonia il legame di Rossini con la città lagunare. L’italiana in Algeri andrà in scena in un nuovo allestimento con la regia di Bepi Morassi e la direzione musicale di Giancarlo Andretta, alla guida di un doppio cast che vedrà alternarsi, per i personaggi principali, Simone Alberghini e Andrea Patucelli nel ruolo di Mustafà, Antonino Siragusa e Francisco Brito nel ruolo di Lindoro, Chiara Amarù e Laura Polverelli nel ruolo di Isabella, Giulia Bolcato e Martina Bortolotti nel ruolo di Elvira, Omar Montanari e Andrea Vincenzo Bonsignore in quello di Taddeo. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro La Fenice il 24, 26 e 28 febbraio, e l’ 1, 2, 3 e 5 marzo.

E grande attesa anche per Il visitatore. Shakespeare in Venice, il nuovo spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro La Fenice in collaborazione con Pantakin Commedia e Woodstock Teatro, in scena nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice da giovedì 28 febbraio al 5 marzo. Ideato e diretto da Michele Modesto Casarin, con l’ideazione drammaturgica e la drammaturgia di Marco Gnaccolini e Andrea Pennacchi, questa nuova produzione avrà due protagonisti assoluti, William Shakespeare e il carnevale di Venezia, cercando di affiancare due antiche tradizioni sceniche solo apparentemente distanti: quella delle momarìe veneziane e quella dei masque inglesi. Il visitatore si avvale delle musiche originali di Alberto Maron e Davide Gazzato, con le scene e i costumi di Licia Lucchese. Interpreti dello spettacolo saranno, per la parte recitata, Meredith Airò Farulla, Andrea Pennacchi in alternanza con Davide Dolores, Claudio Colombo e Michele Modesto Casarin; per la parte musicale, il maestro concertatore Alberto Maron guiderà l’Ensemble Armonia Prattica e le voci soliste del soprano Giuseppina Perna in alternanza con Ilenia Tosatto, del tenore Andrea Biscontin e del baritono Luca Scapin.

Un Carnevale che non mancherà di suscitare sorprese e curiosità in questa edizione che muove sotto il titolo “tutta colpa della Luna “, quale tema in omaggio al cinquantesimo anniversario del primo viaggio dell’uomo sulla Luna. Così a San Marco si potrà assistere ad una scena che rievoca il Nautilus, l’immaginario sottomarino ideato e comandato dal Capitano Nemo nei romanzi di Jules Verne; mentre a Mestre una scenografia ‘planetaria’ ricorda più da vicino i viaggi interstellari. Il progetto scenico dei due set è Massimo Checchetto, direttore degli allestimenti scenici della Fondazione Teatro La Fenice Teatro La Fenice. Venezia dei teatri e dei palcoscenici si conferma nelle migliori tradizioni del Carnevale l’appuntamento da non perdere.