Chiare, fresche e dolci acque quelle che vanno a creare in un luccichio frastagliato ma composto le cascate di Marmarico, più note come cascate di Bivongi. Conosciute per essere le più alte dell’Appennino meridionale con i loro 114 metri d’altezza rappresentano una realtà di eccezionale bellezza.

Le cascate di Marmarico nascono dai salti della fiumara Stilaro, che si snoda lungo il vallone Folea, caratterizzato da aspetti naturali che non hanno paragoni altrove. Le acque, copiose in inverno ed esigue in estate vanno a incastonarsi in un ambiente di incontaminata bellezza.

Sono diversi i percorsi per raggiungere le cascate di Marmarico, uno più avventuroso, l’altro più lineare, in entrambi però sarà possibile ammirare un itinerario senza tempo. L’esplorazione si presenta impervia tra gli alberi, per lo più faggi, che si stagliano verso il cielo, dritti come soldati e un sottobosco morbido e profumato di foglie e terra rossa. Un’avventura che non inibisce i turisti, tanto che molti amano trasformarsi in moderni Indiana Jones per poter avvertire sulla loro pelle il brivido dell’avventura.

Uno degli itinerari prevede che si parta in jeep da Bivongi e ci si diriga dietro il Monte Consolino, si lasci l’automobile e si proceda a piedi lungo il corso del fiume. Da qui, dopo un quarto d’ora di cammino, si arriva alla cascata. C’è, poi, un’altra possibilità: si può partire da Ferdinandea (un sito di rilievo archeologico, antica dimora estiva dei Borboni), percorrere a piedi un itinerario suggestivo e giungere alla pozza più grande della cascata e dopo, con animo impavido e corpo temprato, si può anche fare un bagno nelle acque correnti. Una posizione intermedia questa, che permette la visione di un’angolazione impossibile da altre parti: in alto la sommità delle cascate e in basso la “marmitta” più piccola.

La visione delle cascate lascia senza fiato: quest’acqua che cade dal cielo è incastonata perfettamente nell’ambiente naturale e selvaggio in cui scorre. Il salto del Marmarico prende questo nome proprio per riportare la suggestione di acque fisse e perenni, talmente indolenti da sembrare immobili. Un sogno di incontaminata bellezza tocca tutti coloro che hanno voglia di esplorare la natura sotto il cielo della Calabria.