Un articolo pubblicato sulla rivista Science Advances descrive una ricerca sul confronto tra le ossa di atlete moderne e di donne vissute nel corso dei primi 6 millenni abbondanti dall'inizio dell'agricoltura. La dottoressa Alison Macintosh dell'Università britannica di Cambridge e alcuni colleghi hanno riscontrato una maggior robustezza media nelle contadine del passato.

Negli ultimi decenni sono state fatte varie ricerche per studiare le conseguenze dei cambiamenti avvenuti nella nostra civiltà. Nel 2015 due articoli pubblicati sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences illustrarono ricerche che mostravano come le ossa degli esseri umani siano diventate più leggere e di conseguenza più fragili dopo l'invenzione dell'agricoltura.

In altri casi, sono stati studiati i cambiamenti fisici avvenuti con il passaggio da una civiltà agricola a una in cui le persone fanno una vita prevalentemente sedentaria. Tuttavia, questi tipi di ricerca hanno riguardato soprattutto gli uomini, una mancanza a cui questa nuova ricerca cerca di portare almeno una parziale compensazione dedicandola alle donne.

Va detto che la maggior attenzione agli uomini non ha necessariamente motivazioni sessiste ma è dovuta a cambiamenti più pronunciati rispetto a quelli riscontrati nelle donne. In sostanza, è più facile studiare gli uomini mentre gli studi sulle donne forniscono risultati che possono essere di difficile interpretazione proprio a causa dei minori cambiamenti fisici.

Ciò non significa che non vi siano stati cambiamenti fisici nelle donne ma i ricercatori devono cercare i segni corretti per trarne qualche deduzione appropriata. Il team guidato dalla dottoressa Alison Macintosh ha confrontato le ossa di donne di varie epoche che vanno da quella agricola del neolitico, attorno al 5.300 A.C., fino a una parte dell'Alto Medioevo che arriva attorno all'850 D.C. con quelle di donne odierne.

In particolare sono state esaminate atlete odierne come quelle del Cambridge University Women's Boat Club (CUWBC), la squadra femminile di canottaggio dell'Università di Cambridge. Si tratta di giovani donne che in quel periodo si stavano allenando due volte al giorno remando per una media di 120 chilometri alla settimana.

Il confronto tra le donne del neolitico e le atlete odierne ha mostrato un simile livello di robustezza nelle ossa delle gambe ma le donne antiche avevano ossa delle braccia tra l'11% e il 16% più robuste per la loro taglia rispetto a quelle delle atlete odierne, il che significa attorno al 30% più robuste rispetto alle giovani donne normali.

Le donne dell'età del Bronzo, tra 4.300 e 3.500 anni fa, avevano anch'esse una maggior robustezza nelle braccia rispetto alle atlete moderne a livelli simili alle donne del neolitico ma avevano ossa delle gambe più deboli. È possibile che all'epoca una parte importante dell'attività di quelle donne fosse costituita dalla macinatura del grano per ottenere farina con la conseguenza che usavano per molte ore le braccia in modo intenso ma non le gambe.

È anche possibile che le donne del neolitico fossero impegnate in una serie di attività che irrobustivano sia i loro arti superiori che quelli inferiori. Nell'antichità sia uomini che donne dovevano compiere molte attività diverse per sopravvivere ma ciò rende difficile identificare segni specifici nelle loro ossa.

Ciò che sembra certo è che le contadine del passato dovevano sopportare notevoli carichi di lavoro da compiere con le braccia mentre i carichi di lavoro sulle gambe sono maggiormente variabili. Ci sono differenze nei tipi di lavori compiuti in epoche diverse ma anche in aree geografiche diverse. In certi casi, il vasellame trovato, a volte anche nelle tombe delle contadine, aiuta a capire meglio quali fossero quei lavori.

Ricerche come questa aggiungono ulteriori informazioni sul lavoro compiuto dalle donne nel corso di millenni, fondamentale nello sviluppo delle civiltà agricole. Ancor oggi ci sono molte aree in cui il lavoro delle donne è essenziale perciò capire la storia delle contadine del passato aiuta anche a capire meglio la situazione delle contadine odierne.