L’armonia tra l’uomo e il mondo vegetale ricorre nei miti di tutte le civiltà. È ormai diffusa la cultura che stare in mezzo alla natura, mangiare sano e prendersi cura di sé è un dovere per se stessi e per gli altri. Ritorna la consapevolezza del ruolo delle erbe officinali nella medicina complementare, si riscopre la fitoterapia e, dalla cucina, i piatti escono insaporiti con erbe aromatiche.

Parlando di piante e di giardini che curano, è da oltre dieci anni che progettisti internazionali realizzano healing gardens, riconoscendone l'influenza positiva sulla salute dell’uomo. Questi giardini generano benessere e stimolano positivamente persone di ogni età, soprattutto bambini o anziani con problemi di salute, facendo leva sulla funzione terapeutica del paesaggio, legata a suggestioni psicologiche e sensoriali: guardare immagini della natura può migliorare in pochi istanti la circolazione sanguigna e ridurre lo stress. Ma come è possibile? Forse perché, così facendo, la nostra visione e percezione del benessere si ricollega a inconsci archetipi che legano la nostra esistenza alla presenza del verde e della natura.

Facendo un passo avanti, un altro aspetto positivo che unisce l’uomo alla natura è quello energetico. La teoria elettrodinamica messa a punto da Burr nel 1940, poi da Frolich nel 1988 e da Popp nel 1989 evidenzia che tutte le forme fisiche, umane, animali, vegetali e minerali sono tenute insieme e controllate da campi di energia elettromagnetica. “L’uomo è una meravigliosa macchina energetica” dove sottili meccanismi elettromagnetici e biochimici interagiscono per generare i fenomeni vitali, in continuazione. E proprio dalla connessione energetica tra l’uomo e la pianta è nata la tecnica di Bioenergetic Landscapes per realizzare i giardini del benessere che andiamo a esplorare con l’eco-designer Marco Nieri.

Che cos’è il Bioenergetic Landscapes?

È una tecnica innovativa che permette di creare parchi, giardini terapeutici e spazi verdi utilizzando le proprietà benefiche delle piante attraverso la loro interazione con l’elettromagnetismo della biosfera. In un giardino bioenergetico creato con questo metodo è possibile influire positivamente sull’organismo umano anche a distanza di decine di metri dalle piante.

Che cos’è un giardino bioenergetico?

È uno spazio verde di piccole o grandi dimensioni, dove la scelta delle piante e la loro disposizione è stata accuratamente valutata attraverso appropriate misurazioni elettromagnetiche. Questi rilevamenti consentono di selezionare le piante benefiche per l’organismo e di collocarle in punti del giardino o dello spazio verde per farle interagire con alcuni campi elettromagnetici naturali.

Da dove è partito per ottenere questi risultati, chi è il suo maestro?

Da molti anni collaboro con il Prof. Walter Kunnen, fondatore dell’Istituto di ricerche sulla biosfera Archibio Biologica di Anversa, in Belgio, che si occupa di elettromagnetismo vegetale. Il Prof. Kunnen ha iniziato le sue ricerche nel 1960. Da queste ricerche è emerso che gli esseri viventi hanno un’antenna, hanno la facoltà di emettere e ricevere energia. Ogni organo o funzione biologica vegetale e animale, secondo Kunnen, è alimentata su una specifica frequenza elettromagnetica che l’uomo capta per risonanza dall'ambiente. Proseguendo le ricerche ho rilevato l’esistenza dei campi elettromagnetici di interesse biologico presenti in natura ed emessi dall’uomo e dai vegetali. Per fare ciò ho utilizzato moderne apparecchiature bioelettroniche e l’antenna Lecher, strumento di misurazione biofisica. In questi anni ho potuto mettere in relazione l’uomo al mondo vegetale, progettando parchi e angoli verdi nelle SPA, e in alcune abitazioni.

Qual è l’effetto benefico del verde sull’organismo umano?

Ogni pianta ha differenti caratteristiche elettromagnetiche capaci di influire in maniera specifica sull’antenna uomo. Alcune piante determinano effetti positivi su tutto l’organismo, altre sulla funzionalità di determinati organi e altre ancora possono considerarsi nocive o disturbanti. Mi spiego meglio, tra le piante benefiche utilizzate con la tecnica dei Bioenergetic Landscapes possiamo trovare l’Agrifoglio i cui effetti sono molto positivi soprattutto sul sistema nervoso, il Leccio, benefico sul sistema cardiocircolatorio, l’Alloro, che ha un ottimo effetto sul sistema immunitario. Poiché ogni pianta ha una sua predominante influenza biologica, in un giardino bioenergetico è possibile stabilire su quali organi e funzioni del corpo si potranno ottenere i massimi benefici. Ma c’è di più, gli spazi della struttura benessere che si andranno a realizzare potranno essere ottimizzati insieme all’architetto e al cliente: sdrai e angoli relax per meditare saranno vicino a piante di tiglio e di agrifoglio per la loro azione benefica sul sistema nervoso, mentre melograno e ciliegio, grazie ai loro benefici effetti sul sistema cardiocircolatorio,verranno posizionati nello spazio dedicato allo yoga dinamico.

Come si procede per realizzare un giardino bioenergetico?

Per creare un giardino bioenergetico è necessario effettuare un’analisi preliminare dell’area da allestire, con rilevazione elettromagnetica e localizzazione delle correnti elettromagnetiche d’interesse biologico. Quest’analisi è importante perché serve a evitare che alcune correnti possano contrastare o addirittura danneggiare le specie piantate. Altre correnti sono invece utilizzate come onde portanti, in grado di amplificare e diffondere le energie positive emesse dalle piante fino a 20-30 metri di distanza. Queste piante, chiamate piante attive, andranno scelte tra quelle che agiscono più efficacemente su tiroide o sistema nervoso, ad esempio, e saranno anche idonee alle caratteristiche fisiche del luogo. Sarà inoltre necessario un sopralluogo durante i lavori per controllare la precisa “messa a dimora” delle piante attive e le eventuali necessità del momento. Il lavoro si concluderà con una rilevazione finale che permetterà di elaborare una tavola dove verranno rappresentate le caratteristiche del giardino bioenergetico, le aree benefiche rappresentate dalle piante e i loro principali effetti benefici sull’organismo.

Qualunque tipo di giardino può essere bioenergetico?

Ogni giardino, ogni parco e ogni spazio verde può essere realizzato con questa tecnica perché non esistono regole estetiche, compositive o climatiche vincolanti per la realizzazione del giardino bioenergetico.

Quanto spazio occorre per avere un giardino terapeutico?

Buoni risultati si ottengono già con 50 metri quadrati, i migliori effetti si raggiungono con aree di 200/300 metri quadrati. In verità basta anche una sola pianta per interagire con i campi elettromagnetici e stare bene, per esempio in ufficio.

Occorrono giardinieri e manutenzioni particolari?

Nessuna cura particolare, come per tutte le piante è richiesta un’amorevole attenzione e possibilmente l’uso di prodotti naturali. Servono passione, attenzione e un po’ di disponibilità in più per eseguire attentamente alcune fasi del lavoro. Negli ambienti indoor si può portare beneficio soprattutto dove c’è un sovraccarico di inquinamento ambientale ed elettromagnetico.