Nell’ambito del progetto Pazzi di Jazz, dedicato quest’anno a Dizzy Gillespie, ideato con l’obiettivo di portare dentro le scuole la musica Jazz, arte per antonomasia libera e creativa, metafora eccellente di ideale convivenza e di solidarietà, nasce l’idea di realizzare una mostra con opere improvvisate sulla base delle sensazioni che si provano nell’ascoltarne schemi e note. Avvicinare i giovani oggi significa dover tener conto della loro appartenenza alla generazione di nativi digitali plasmata dalle nuove tecnologie attraverso una mutazione in corso ancora tutta da indagare.

Le scienze cognitive attestano per le nuove generazioni da un lato abilità superiori nel gestire velocemente e contemporaneamente molte informazioni e, per contro, rispetto alle generazioni precedenti, minori capacità di sintesi e di integrazione dei dati.

Jazz&Cabaret si pone come un esperimento per testare le reazioni di giovani e giovanissimi nell’accostare la più virtuale delle arti, in particolare l’affascinante mondo del jazz, alla loro propensione ad abitare il virtuale, l’uso della rete, l’ascolto, la lettura o la scrittura con i pollici. Giovani e giovanissimi di oggi stanno sviluppando una nuova sensibilità e una diversa manualità mai esercitata in passato che porterà inevitabilmente a nuove forme espressive ancora da scoprire. Quello che si propone può diventare il primo laboratorio delle generazioni Pollicino e Pollicine, come le ha chiamate il filosofo Michel Serres nel suo libro Non è un mondo per vecchi. Perché i giovani rivoluzionano il sapere.

Sono stati distribuiti a ogni insegnante partecipante dei supporti in cartoncino (normali cabaret - in numero sufficiente per ogni allievo della classe) sui quali hanno fatto realizzare a ognuno dei propri allievi un disegno o un dipinto ispirato dalla performance proposta dagli artisti di Pazzi di Jazz 2017 durante gli incontri programmati al Teatro Alighieri. I ragazzi hanno potuto esprimere liberamente suggestioni trasmesse dall’ascolto delle parole del musicologo Francesco Martinelli e delle note della tromba di Paolo Fresu o prendere spunto dalle improvvisazioni grafiche del fumettista Stefano Babini, presente all’incontro del 20 marzo. Tutti gli elaborati sono esposti in una mostra collettiva, con il coinvolgimento di oltre 1500 studenti delle scuole di Ravenna e Provincia, nel Chiostro della Biblioteca Oriani, ingresso via Corrado Ricci, 26 a Ravenna con la partecipazione e presentazione di tutte le scuole coinvolte.

Le opere grafiche e pittoriche di Jazz&Cabaret sono state realizzate nei laboratori delle scuole con il supporto di Jazz Network, Pazzi di Jazz e Dis-Ordine dei Cavalieri della Malta e di tutti i colori, e sarà inaugurata sabato 29 aprile alle ore 11:00 in orario scolastico con la partecipazione dei ragazzi e relativi insegnanti in previsione del 30 aprile - Giornata mondiale UNESCO dedicata alla musica jazz, con orari da definire per permettere alle famiglie di visitare la mostra durante il periodo del Festival Ravenna Jazz. Il termine della mostra sarà domenica 14 maggio 2017.

Alla fine di questa presentazione desidero aggiungere qualche pensiero legato alla creazione delle immagini da parte dei bambini. C'è una creatività a noi contemporanea e altre invece che ci hanno preceduto. Tra queste, quella che guardo con maggiore passione è la creatività di tutta l'infanzia. Noi siamo stati gli antenati, i predecessori, i precursori di quello che siamo ora. Sono proprio loro che dobbiamo ascoltare. I segni, i disegni, i dipinti della nostra infanzia hanno la stessa origine delle pitture rupestri. Nascono per necessità e vengono prima della scrittura. Per ora non sono in vendita; sono fuori dalla logica del mercato. Dai un foglio bianco e una matita a una piccola creatura ed ecco la creazione delle nostre radici: il gesto dell'azione ma anche, per noi, il gesto del dono.