L'arte di Maddalena Ambrosio è fondamentalmente di carattere introspettivo. L'artista interrogandosi sui propri dubbi personali, sullo stato di insicurezza e di paura e dando delle risposte a tali problematiche, svela i punti critici della società moderna. L'equilibrio tra l'uomo e l'ordine della natura è una delle conditio sine qua non per lo sviluppo sostenibile del pianeta Terra, mentre lo sconvolgimento di tale equilibrio dovuto all'incuria umana ha come inevitabili conseguenze la manifestazione di eventi distruttivi di vaste dimensioni, di veri e propri cataclismi, quali terremoti, maremoti, tornado. Gli artisti, sensibili ai fenomeni e alle anomalie della società, sono sempre pronti a prefigurare ciò che il futuro riserva all'uomo. L'ecologia è presente nell'espressione artistica a partire dagli anni sessanta del XX secolo, tale presenza si manifesta nell'interazione diretta con l'ambiente e con le relazioni tra la natura e il mondo artificiale della cultura. Maddalena Ambrosio apporta il proprio personale contributo alla lunga linea tracciata dall'arte di indirizzo ecologista, che si è sviluppata dai concetti tardomoderni fino agli attuali fenomeni postmoderni.
Gli artisti della Land art hanno creato ambienti e installazioni nello spazio della natura, i materiali e le caratteristiche del terreno e del paesaggio sono gli elementi primari di tali realizzazioni. Le forme della natura sono per Maddalena Ambrosio i mezzi espressivi basilari, che tuttavia combina con prodotti di alta tecnologia e del mondo della cultura di massa. Nelle sue opere ("Affetti personali") l'artista mantiene la memoria dell'armonia e della logica della crescita e dello sviluppo naturale. Sottraendo all'ambiente naturale elementi come terra, fiori o fogliame e ponendoli in portatili contenitori trasparenti conferisce loro un'aura di sostanze preziose, rare e di inestimabile valore. Nel secondo gruppo di lavori-impaccaggi Maddalena Ambrosi ricopre oggetti ready made, un'automobile, con sostanze organiche, del muschio, che prende dalla natura. Nella tradizione dell'avanguardia europea e americana, Man Ray e Marchel Duchamp impacchettando e incartando gli oggetti proponevano approccio ironico nei confronti dell'opera d'arte e delle istituzioni sociali. Partendo da questo concetto Christo (Javacheff) ha esasperato l'atto dell'impaccaggio fino a farlo diventare un'azione vuota e fredda, con cui ha dimostrato che ogni oggetto può essere incartato e dichiarato così opera d'arte. L'arte di Maddalena Ambrosio presenta tracce di queste azioni, ma con un valore nuovo, in quanto la divulgazione del campo semantico dell'oggetto che viene incartato, la diffusione del significato del materiale con cui avviene l'impaccaggio, e il messaggio in senso ecologista, sono parte importante dell'opera. L'automobile, invenzione della rivoluzione tecnologica, inquina e degrada l'ambiente, Maddalena Ambrosio la copre e pietrifica con una struttura vegetale per farla diventare una "Eco-car", un oggetto di esperienza estetica. Il significato e la funzione originari dell'oggetto impacchettato e collocato in uno spazio espositivo si sposta nell'ambito dell'opera d'arte, mentre l'unione di elementi presi da diversi ambiti (naturale e tecnologico) crea una struttura intrisa di nuovi significati.
Nei lavori intitolati Formato "salva-spazio" l'artista costruisce un settore di ambiente naturale in cui vengono collocati monoliti ricoperti di foglie e frutti finti. Maddalena Ambrosio riprende la logica della crescita e dello sviluppo naturali, ma la modifica, da un lato utilizzando materiali sintetici (poliuretano, plastica), dall'altro con una collocazione in un contesto del tutto artificiale, l'ambiente espositivo di una galleria. In questo modo si realizza un duplice modello di simulazione: il materiale sintetico appare naturale, mentre lo spazio artificiale circostante accentua la sottrazione dal contesto naturale. Il modello esposto di natura artificialmente creata è un dolente vademecum della distruzione e della lenta scomparsa della natura, degli imperscrutabili segreti dell'universo, delle dinamiche forze vitali.
Testo di Natasa Ivancevic