Immersi da tempo in quella che chiamiamo la “rivoluzione mediatica” l’arte oggi si trova potenzialmente ovunque, moltiplicata, replicata, digitalizzata. L’arte oggi è nella rete dove viaggia a velocità straordinaria e i valori del consumo artistico stanno modificandosi e soprattutto modificano il concetto di “arte contemporanea”. “Contemporaneo” è “ciò che avviene nello stesso momento”, dichiara un’appartenenza al tempo presente ma esprime una potenzialità, una probabilità che si rivolge verso il futuro. L’arte contemporanea si riferisce a una porzione specifica dell’arte: che non fa più riferimento al concetto di arte tradizionale, è una nozione sfuggente, quando si tenta di spiegare che cos’è si procede per metafore perché legata alla temporalità. Ed è proprio da una serie di riflessioni come questa, sul concetto dell’arte contemporanea oggi e sul valore che l’arte può rendere ad un territorio, che ha portato La Fondazione Culturale Luciano Boccardini, sostenuta da un gruppo di intellettuali e professionisti del settore dell’arte contemporanea e del settore mediatico, a pensare di progettare una Biennale Internazionale di Arte contemporanea identificando quale luogo più idoneo gli splendidi spazi della Rocca Paolina di proprietà della Provincia di Perugia.

La Fondazione culturale Luciano Boccardini vuole interpretare la Biennale come una Rete, come uno spazio d’incontro tra le arti, tra le sperimentazioni d’avanguardia e le comunità, con particolare attenzione all’uomo, alla libera circolazione delle idee attraverso la creatività e le immagini, al suo vivere all’interno delle strutture sociali di cui l’arte è un linguaggio, è il contesto, è l’immediato, è il presente che costruisce il futuro. Sicuramente un compito arduo ma molto preciso: quello cioè di illustrare, dilatare, estendere il rapporto che esiste tra un artista e il mondo che lo circonda, un mondo che egli racconta attraverso le visioni dell’anima e le percezioni della mente, che trasferisce sulla tela e fa vibrare di luce e di colore, sulla materia che plasma e che trasforma, sull’immagine fotografica che coglie e rende eterno un luogo o un momento.

L’Arte Contemporanea che occupa uno spazio antico, posto nel cuore della città, porta se stessa sotto gli occhi di tutti per insegnarci che guardare un’opera d’arte significa guardare il mondo ogni giorno con occhi nuovi e l’arte, in tutte le sue forme, è l’unico linguaggio capace di sfidare il tempo e di non aver bisogno di traduzioni perché universale. Sono 130 gli artisti, tra italiani e stranieri, che partecipano alle varie sezioni e mostre della Biennale, che sarà allestita in un percorso, che si sviluppa in circa 600 metri quadrati del monumentale e suggestivo spazio del Centro Espositivo di proprietà della Provincia di Perugia, situato all’interno della Rocca Paolina (sec. XVI).

La Biennale si articola in vari segmenti: “Atelier spazi creativi”, dove verranno presentati i lavori di 5 artisti umbri; “Oltre la Biennale” con i lavori dei ragazzi dell’ANGSA Umbria Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) e sei mostre del Csf (Associazione Culturale Centro Sperimentale di Fotografia Adams) di Roma. Il Csf ha coinvolto più di 80 studenti del centro e, tra le mostre, ha inserito la Mostra di Riccardo, 12 anni, il cui unico modo di comunicare è attraverso le immagini fotografiche.

36 gli artisti, con nomi di rilievo a livello nazionale ed internazionale, che esporranno le proprie opere, tra cui: tra gli italiani l’artista, Piero Boni, il fotografo Roberto Carnevali vincitore del famosissimo IMS Photo Contest 2015; tra gli stranieri: l’artista cubano Pedro García Spinosa, l’artista peruviana Yelitza Altamirano Valle, il fotografo tedesco Heinz Schmidt capo dell’organo consultivo della Royal Photographic Society (RPS), la fotografa Inta Ruka che espone in Italia dopo 17 anni, da quanto, nel 1999, con il progetto Storie. Storytellers - presentato insieme a Anita Zabilevska e Ojars Peterson - ha rappresentato il suo paese, la Lettonia, alla 48° Biennale di Venezia. Malgorzata Chomicz, artista polacca dalle vibranti atmosfere cromatiche. Le incisioni della Chomicz hanno radice nel sentimento più profondo del senso dell'universo tradotto in immagine con sapienza e tecnica sorprendente. Igor Borozan, che utilizza la "camicia" come "simbolo" di essere uomo e artista, contenuto e contenitore. Nel 2013 realizza la sua più imponente installazione, il saio più grande del mondo JAN MMXIII ispirato alla figura mistica di San Francesco e dedicato a Papa Francesco. 550 metri quadri di tela grezza, 26 metri di altezza, esposta ad Assisi sulla Rocca Maggiore in occasione della prima visita in Umbria del Pontefice. Ora presente a Toledo per una personale presso il prestigioso Museo di El Greco.

Artisti presenti con le loro opere:
Alivojvodc Katarina, Altamirano Valle Yelitza, Arconte Maria Chiara, Avola Turi, Bellacci Pierluigi, Boni Piero, Booker David, Borozan Igor, Borri Dalida, Cardelli Adriana, Carnevali Roberto, Carpagnano Domenico, Choi Hisu, Chomicz Malgorzata, Conte Antonio, Demarque Michèle, García Espinosa, Pedro Giusti, Giacobbe Hegedus, Gerda Horstmann, Rolf Ingeborg, Signe Sorensen, Jafisco Silvia, Lavagetto Luca, Maranga Antonella, Menichetti Maura, Milione Vincenzo, Ruka Inta, Sani Letizia, Savoia Ugo, Schmidt Heinz, Schwanz Attila, Scopetta Anna, Serenari Roberta, Sodano Maurizio, Tramontano Antonio, Zangarelli Alessandro.

La Biennale, inoltre, si articola in vari segmenti:
Atelier spazi creativi con i lavori di: Jose Carlos Araoz, Massimo Boccardini, Simone Di Stefano, Marco Tuteri. Oltre la Biennale con i lavori dei ragazzi dell’ANGSA Umbria Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), curata da Serena Cavallini e Anna Belardinelli) e sei mostre del Csf (Associazione Culturale Centro Sperimentale di Fotografia Adams) di Roma. Il Csf ha coinvolto più di 80 studenti del centro e, tra le mostre, ha inserito la Mostra di Riccardo, 12 anni, il cui unico modo di comunicare è attraverso le immagini fotografiche.