In Medicina Tradizionale Cinese, lo Jing viene di solito espresso come “essenza, quintessenza energetica”, che si può trovare nell’uomo e negli alimenti. Nell’uomo il Jing è sostanza, è materia, è fluido che ognuno possiede dal concepimento e custodisce all’interno dell’organo Rene. Questo Jing lo si riceve al momento della nascita ed è costituito dallo Yin e dallo Yang dei genitori (i gameti, ovulo e spermatozoo di madre e di padre, si uniscono e contengono un’enorme potenzialità di vita, che appartiene al Jing). In questo senso il Jing è la componente cromosomica, responsabile delle caratteristiche psicosomatiche di ogni individuo.

Ma... Quando l’embrione è nell’utero, riceve nutrimento dalla madre, quindi una parte dello Jing è acquisita e viene trasmessa durante la vita intrauterina per unirsi alla componente innata vera e propria. Questa parte acquisita nell’utero è legata alla qualità dell’alimentazione e della respirazione della madre: ecco il perché dell’importanza dello stile di vita della gestante durante la gravidanza. Quando si nasce, si eredita quindi uno Jing, chiamato del Cielo Anteriore, costituito da una parte innata (cromosomica) e da una acquisita (dall’alimentazione e respirazione materna). Questo Jing è un patrimonio prezioso perché consente la vita: è custodito nei Reni ma circola in tutto il corpo, in particolare nei meridiani straordinari (MTC), e viene nutrito dallo Jing degli alimenti, trasformato grazie a complessi meccanismi di purificazione (Jing del Cielo Posteriore). E’ responsabile della crescita, dello sviluppo sessuale, della riproduzione e della gravidanza. Interviene anche nella funzione di tutti gli organi di senso (per questo i processi sensoriali dipendono dal Jing) e viene in aiuto dell’organismo quando manca qualche fonte energetica. Ogni volta che si verificano delle flessioni importanti di una sostanza, il Jing si trasforma, sostituendola. Per queste ragioni il Jing viene comunque consumato, non aumenta dopo la nascita, anzi è destinato a diminuire più o meno lentamente e, quando è del tutto esaurito…

Ci è data l’opportunità di preservarlo al meglio se si impara a condurre un tipo di vita il più possibile equilibrato (diverse pratiche della MTC hanno lo scopo di preservare il Jing per permettere una vita più lunga possibile) e si può sperare nella longevità anche grazie a un'alimentazione corretta. Ogni volta che si mangia e si acquisiscono dall’ambiente elementi nutritivi, si consuma questa “energia acquisita” e si risparmia il proprio Jing; si usa e consuma il Jing, invece, tutte lo volte che il proprio corpo non ha altre fonti energetiche. Quanto più ci si alimenta in modo regolare e corretto, tanto più si possono trarre dall’alimentazione le energie che servono per la vita, senza dover attingere dal Jing, e tanto meno facilmente ci si ammala (la malattia è una situazione in cui il Jing viene consumato).

Quanto più si assumono cibi che hanno un’energia pura (e l’energia pura degli alimenti si chiama, non a caso Jing) tanto più l’alimentazione è in grado di proteggere il Jing dell’individuo. Il Jing degli alimenti è qualcosa di analogo al Jing dell’uomo: è un Qi innato, è vitalità. L’alimentazione non sostituisce mai il Jing dell’individuo, ma è basilare per poterlo conservare. Un esempio tradizionale cinese paragona il rapporto fra alimentazione e Jing al rapporto fra l’olio e l’acqua di una lampada a olio. L’olio è lo Jing e l’alimentazione è l’acqua che si rabbocca nella lampada e che mantiene l’olio all’altezza giusta, man mano che si consuma, per dare sempre luce migliore. Quindi una corretta alimentazione non sostituisce il Jing, ma ne fa consumare di meno e fa in modo che il Jing, all’interno di un corpo ben strutturato, espleti al massimo e bene le sue funzioni.

Quando si assume un cibo che contiene del Jing (cibi di stagione e territoriali), questo si trasforma all’interno del corpo in Qi e, quanto più puro è il Jing, tanto più puro sarà il Qi che si forma; sarà di qualità superiore, utilizzabile al meglio, più raffinato. Parte di questo articolo fa riferimento allo studio e ricerca del dott. Sotte esperto in MTC. Ed ecco la ricetta di oggi:

Strozzapreti bicolore con curcuma e crema di zucchine speziata con timo fresco e nocciole tostate

Ingredienti per 2 persone:
300 gr (circa) di strozzapreti
1 zucchina medio grande
3-4 rametti di timo fresco
30 gr di nocciole
Olio extravergine di oliva

Per fare l’impasto degli strozzapreti bicolore:
100 gr di farina di semola di grano duro
100 gr di farina 0
100 gr di acqua
1 cucchiaino di curcuma bio in polvere

Difficoltà: minima
Tempo di esecuzione: 30 minuti
Costo: minimo

In piena estate le zucchine sono molto presenti sulle nostre tavole, sono un ortaggio povero di calorie ma altamente digeribile. Ho pensato di dare più colore a questo piatto esaltando il verde delle zucchine con un impasto bicolore di strozzapreti aiutandomi con un cucchiaino di curcuma in polvere. Inoltre, per rendere protagoniste le zucchine, ho preso la parte esterna per preparare una crema emulsionata, ottenendo un bel verde concentrato, mentre ho utilizzato la polpa per il condimento vero e proprio della pasta. L'idea di utilizzare del timo fresco mi è venuta in mente per creare un'alternativa all’abbinamento classico con menta fresca o basilico. Inoltre il timo ha un profumo molto deciso e pungente che dona carattere a questo piatto molto delicato. Ultimo tocco le nocciole tostate, che sono una sorpresa per il palato grazie alla consistenza croccante e alla forza in termini di nutrimento. Per realizzare una buona pasta fatta in casa utilizzo una miscela di farina di semola di grano duro biologica e farina di grano tenero 0, sempre biologica. La semola di grano duro dà quella consistenza alla pasta che le fa mantenere bene la cottura. La scelta delle farine biologiche è fondamentale sia per avere una garanzia in termini di sano nutrimento che di gusto.

Come fare in casa gli strozzapreti bicolore:
Prendere una ciotola ampia, mettere 50 g di acqua e aggiungere 100 gr di mix di farina di semola di grano duro e di farina di grano tenero 0. Formare una palla liscia e morbida. In un’altra ciotola mettere sempre 50 gr di acqua e aggiungere un cucchiaino di curcuma biologica in polvere, mescolare bene e poi aggiungere 100 gr di mix di farina di semola di grano duro e farina di grano tenero 0. Mescolare fino a ottenere, anche qui, una palla morbida e liscia. Vi renderete conto subito che il secondo impasto assume un colore giallo deciso. Sul piano di lavoro stendete il primo impasto aiutandovi con una macchina per la pasta sfogliatrice (la classica Imperia) oppure stendete con il mattarello ottenendo una sfoglia alta 3-4mm. Procedere tagliando delle strisce lunghe di una larghezza di un centimetro abbondante poi arrotolare una striscia su se stessa fregando tra le mani, facendo una sorta di bigolo della lunghezza di 5-6 cm. Fate cadere ogni strozzaprete su di un vassoio ben infarinato. Gli strozzapreti sono un’antica pasta fatta in casa realizzata soprattutto nel centro Italia. Di questo tipo di pasta pare che i preti fossero parecchio golosi, da qui scaturisce il nome visto che si realizzava proprio nelle regioni di Lazio, Umbria, Marche e Romagna, che erano sotto lo Stato Pontificio.

Per realizzare i nostri condimenti:
Sbucciare la zucchina e cuocere la parte verde esterna in una padellina antiaderente con un po’ di olio extravergine e sale marino integrale, a fiamma alta per 6-8 minuti. Aggiungere anche un paio di cucchiai di acqua. Nel frattempo tagliare a fiammifero la polpa della zucchina. In un'altra padellina antiaderente tostare le nocciole per un paio di minuti e poi tritarle grossolanamente. In un recipiente stretto e alto frullare il resto delle zucchine verdi con un paio di cucchiai di olio extravergine ottenendo una crema emulsionata dal colore verde brillante. Mettere a bollire l’acqua con del sale grosso, far cuocere gli strozzapreti e scolarli al dente. Prendere una padella e far cuocere i “fiammiferi di zucchina” con un po’ di sale e olio extravergine. Aggiungere gli strozzapreti appena scolati. Far amalgamare bene il tutto e aggiungere il timo fresco e un po’ di nocciole tritate. Per impiattare prendere il piatto di portata e al centro versare un po’ della crema verde di zucchine e aggiungere gli strozzapreti appena saltati. Decorare con un filo generoso di olio e il trito di nocciole tostate.

Secondo la Dietetica Cinese:

Zucchine: natura- fresca; sapore – dolce; tropismo organi – stomaco, milza pancreas, grosso intestino, polmone.
Farina di semola grano duro e farina di grano tenero 0: natura – tiepida; sapore – dolce; tropismo organi –milza pancreas, fegato.
Curcuma: natura – tiepida; sapore – piccante, amaro; tropismo organi – milza pancreas, stomaco, fegato.
Timo: natura – tiepida; sapore – piccante, amaro: tropismo organi – milza pancreas, polmone, cuore, rene, vescica.
Nocciole: natura – neutra, se tostata calda; sapore – dolce; tropismo organi – milza pancreas, stomaco, grosso intestino, rene.
Olio di oliva extravergine: natura – neutra; sapore – dolce; tropismo organi – milza, stomaco, fegato.
Sale marino: natura – fredda; sapore – salato; tropismo organi – stomaco, grosso intestino, piccolo intestino, rene.

Visto che in questo periodo viviamo molto all’aria aperta, al mare, in campagna, ecc., godiamo della presenza di alimenti con buone funzioni antiparassitarie intestinali come la zucchina, il timo, le nocciole. Quello appena descritto è un piatto che nell’insieme rinfresca e disperde il calore e l’umidità accumulata, muove il sangue e il Qi, e chi ne trae maggiormente vantaggio sono lo stomaco e la milza pancreas. Attenzione all’eccessivo consumo di timo perché è controindicato in presenza di ipotiroidismo.