La mostra “The beauty between order and disorder”, organizzata dal Centro Culturale Candiani (inaugurazione, 7 maggio ore 18), permette di seguire l'evoluzione più recente della ricerca di Francesco Bosso in un viaggio attraverso oltre 60 fotografie che accompagnano lo spettatore alle origini del paesaggio e alle radici della fotografia. La mostra farà emergere una nuova visione delle complesse dinamiche della Natura che siamo abituati a classificare come Ordine e Disordine, dove le forme apparentemente caotiche nascondono sorprendenti ritmi di regolarità e dove paesaggi frammentati, dune in movimento, rocce scolpite, acque agitate, si inseguono alternando momenti di Ordine a momenti di Disordine.

Qui la concezione del paesaggio ha il respiro armonioso della pittura romantica, metabolizzata e dimensionata sul peso contemporaneo della visione fotografica. Il bianconero modulare, fatto di molteplici variazioni del grigio e delle scale tonali intermedie si esprime in modo pittorico, dentro il naturismo potente del paesaggio incontaminato. Una visuale metodica e lentissima, frutto di lunghe attese nei posti prescelti, di materiali pregiati su cui stampare, di tecniche dalle calibrature infinitesimali.

Walter Guadagnini, curatore della mostra, scrive: “Bosso fotografa in bianco e nero, e le sue immagini scattate in diversi luoghi del mondo, non raccontano l'esotismo turistico di queste terre, quanto la capacità della fotografia di restituire agli occhi una realtà trasformata per via di luce e di poesia. La sua concezione del paesaggio ha il respiro armonioso della pittura romantica, metabolizzata e dimensionata sul peso contemporaneo della visione fotografica. La sua espressione ragiona in modo pittorico, dentro il naturismo potente del paesaggio incontaminato. Una visuale metodica e lentissima, frutto di lunghe attese nei posti prescelti, di materiali pregiati su cui stampare, di tecniche dalle calibrature infinitesimali. Il mondo di Bosso è, così, un mondo metafisico, nel quale il tempo appare sospeso, e non a caso frequentemente l'artista ama confrontarsi con paesaggi innevati, con distese d'acqua o di sabbia, con gli spazi vuoti che dicono, prima ancora che dell'assenza dell'uomo, della presenza di una natura che è insieme materia e stato d'animo, pura forma e visione simbolica, luogo dell'ordine e del disordine insieme.”

Francesco Bosso sarà inoltre presente alla 56esima Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, padiglione internazionale Grenada, con un’opera inedita creata per la mostra "Present nearness" curata da Susan Mains e Francesco Elisei ed esposta presso la Sala Tiziano (Opera Culturale Don Orione Artigianelli, Fondamenta delle Zattere ai Gesuati, Dorsoduro 919). L'inaugurazione ufficiale è prevista per il 6 Maggio, mentre l'apertura al pubblico dal 9 Maggio al 22 Novembre.

L’opera di Francesco Bosso rappresenta il punto di incontro tra estetica, rigore tecnico e caratura concettuale, in cui si palesa una percezione non univoca dove la scena si scompone e si ricompone continuamente e dove si può intravedere - mutando il proprio punto di vista - l’Ordine che governa il Disordine. L'Autore agganciandosi al tema "All the World's Futures" lanciato dal curatore generale della Biennale di Venezia, Okwui Enwezor, presenta un'opera che è espressione tipica del Disordine in natura, che puntualmente il tempo riporta all'Ordine.

Francesco Bosso è nato nel 1959, vive e lavora in Italia. Ha iniziato a fotografare da giovanissimo, dedicandosi soprattutto alla ritrattistica e alla fotografia di viaggio. Da queste esperienze sono nati i volumi “Swahili” e “China Crossing” A seguito dell'incontro con Kim Weston e con i rappresentanti della cultura fotografica che fa capo all'esperienza di Ansel Adams – da cui è nato il volume “Americas” del 2010 -, Bosso ha concentrato negli ultimi anni la propria attenzione sul paesaggio, reso attraverso un bianco e nero curato nei suoi minimi particolari sia in fase di ripresa che in fase di stampa. Tra le mostre più recenti, si ricordano “White-Golden-Dark” presso il Museo delle Arti Visive di Spoleto, “White World” agli Orti di Leonardo di Milano nel 2012 e alla Galleria Romberg di Latina nel 2013, “Unexpected Forms” alla Galleria Photo & Co. di Torino ancora nel 2013, e le partecipazioni ad alcune delle più importanti fiere in Italia e all'estero, da quella di Bruxelles a “Paris Photo” nelle edizioni 2013 e 2014, fino alle italiane MIA di Milano e Arte Fiera di Bologna.