La giovane e talentuosa Olimpia Zagnoli, più spesso semplicemente OZ, ha più del nome in comune con il leggendario film. Come la protagonista, anche Olimpia è una ragazza di provincia la cui vita è stata travolta; nel caso di Dorothy, fu un tornado a portarla nel Mondo di Oz. Olimpia, invece, è stata lanciata sulla scena internazionale del mondo dell'illustrazione da un turbine fatto di lavoro, riconoscimenti e successo. OZ collabora con testate quali New York Times, New Yorker, Washington Post, Boston Globe, Guardian, Repubblica, Corriere della Sera, Sole 24 Ore, Internazionale, Marie Claire e altre ancora: in altre parole, è entrata in scena da attrice protagonista e non sembra voler lasciare il centro del palco.

Dopo aver illustrato per il New York Times '36 Hours', aver seguito la direzione artistica di Timbuktu, la prima rivista su iPad per bambini, e creato le icone per “The Scoop', application per iPhone del NYT, Olimpia ha allargato i propri orizzonti lavorando a video e installazioni e collaborando alla creazione di Clodomiro, negozio on-line a conduzione familiare che propone piatti di porcellana con disegni di ispirazione erotica. Attualmente, sta concentrando i suoi sforzi su una serie di progetti editoriali per l'infanzia molto, molto speciali.

Gli occhiali rossi e tondi (alla Corbusier) sono la sua icona, un po' come le scarpette rosse di Dorothy, ma OZ non ha bisogno di battere I tacchi tre volte per compiere una magia. Determinata, intelligente, accorta e ironica, OZ realizza disegni (solo) apparentemente semplici, dal gusto retrò, accattivanti, che riflettono la sua indole arguta. Un occhio allenato sa leggervi l'attento studio dei colori. Non sappiamo se il talento sia qualcosa che viene trasmesso geneticamente o imparato da zero – però, possiamo presumere che OZ abbia ereditato una certa sensibilità al colore e alla composizione dalla mamma-artista Emanuela, e dal papà-fotografo, Miro. Come dice Dorothy: 'Nessun posto è bello come casa mia'.

Chi-Cosa-Dove-Quando-Perché – 5 domande a OZ

Chi sei?
Mi chiamo Olimpia. Ho 28 anni. Volevo fare l'astronauta ma sono finita a fare l'illustratrice.

Di cosa è fatta una giornata nel mondo di OZ?
The, sedia a dondolo, spalle curve, pasta e abbracci.

Dove (e come) ti immagini tra 10 anni? E tra 20?
Tra 10 anni. In un altro luogo del pianeta, con un bimbo di nome Otto, nella natura selvaggia.
Tra 20 anni. In Italia, vivrò in campagna, avrò un maiale molto intelligente e farò quello che mi piace.

Quando hai iniziato a disegnare?
Quando sono stata abbastanza alta da raggiungere le matite.

Perché fai quello che fai?
Perché è il miglior lavoro al mondo.

Olimpia terrà un workshop dal titolo Disegnare su commissione organizzato da Signs & Lines a Milano nei giorni 11-12-13 maggio.

La semplicità non è un obiettivo. E’ la conseguenza di una buona idea e di modeste aspettative. --- Paul Rand

Una buona idea è come la brezza, va e viene in modo inaspettato. Gli illustratori che lavorano su commissione hanno scadenze brevi, devono leggere e assimilare notizie e articoli per produrre non solo una buona idea ma anche un’illustrazione convincente. Quando e come trovare l’idea giusta? Quanto tempo dedicare all’elaborazione dell’idea e quanto alla sua traduzione in immagine? Cosa succede se
l’articolo o il lavoro da illustrare non ispira alcuna idea?

Nel workshop Disegnare su Commissione, Olimpia Zagnoli, giovane e talentuosa illustratrice - tra i suoi clienti spiccano The New York Times e The New Yorker - affronterà i diversi aspetti del lavoro, dal rapporto con il cliente alla presentazione delle proposte, fino all’accettazione di un compromesso. Olimpia assegnerà ai partecipanti l’illustrazione di un articolo, usando i lavori pubblicati come ‘case study’. Parlerà anche di branding personale, social media e strategie per promuovere il proprio lavoro di illustratore (ma anche di artista, designer, ecc).

Olimpia Zagnoli è nata nel 1984 in una cittadina del nord Italia. Il suo stile è caratterizzato da una grafica pulita e da un gusto retrò. Il suo lavoro è stato presentato su riviste, giornali, copertine di libri, poster e gallerie, sia in Europa che negli Stati Uniti. Tra i suoi clienti: The New York Times, The New Yorker, The Washington Post, The Boston Globe, Adidas Originals, Rolling Stone, Corriere della Sera, la Repubblica,
Internazionale. E’ art director di Timbuktu, la prima rivista per bambini su iPad; sue sono le icone per The Scoop, la app per iphone de The New York Times.

In colaborazione con:
www.micamera.it
(http://facebook.com/SignsandLines)