Nell’intrigante casa-studio londinese dell’artista Judith Cowan, nel mese di ottobre è possibile visitare la mostra The unseen drawings. Si tratta di un'ampia selezione di opere su carta inedite e mai esposte prima, realizzate negli ultimi trent'anni. Disegni, oggetti e opere, distaccate dal loro contesto originale, assumono un nuovo significato come testimonianze del contemporaneo. Emergono dal silenzio per abitare lo spazio, permettendo alla linea della memoria di trasportare luoghi e sensazioni fluttuanti. Questi disegni inediti sono plasmati sia dal senso di presenza che dall'oblio. Il linguaggio, dopotutto, nasce dal silenzio.

Le radici culturali di Judith Cowan guardano lontano, appartengono a varie zone d’Europa (dalla Polonia paterna, alla Scozia materna), un mix di culture che ha sicuramente influenzato il senso di mobilità e molteplicità delle sue opere. La stessa città di Londra è spesso riletta come fosse un ‘porto’, un luogo di scambio e di passaggio. Sui canali di Camden Town, non lontano dalla casa-studio di Judith, si svolgono alcune delle ricerche che hanno segnato il lavoro dell’artista.

Come nel video Finnengan’s theeth, registrato attraverso i variegati paesaggi che si incontrano fiancheggiando i canali e gli spazi aperti della città, nell’inusuale prospettiva degli animali. Finnegan, di fatto, è un giovane ‘golden retriver’ dell’artista. Per oltre un anno sono state raccolte immagini e fotografie, una sorta di diario visivo delle passeggiate nell’area di King’s Cross, a nord di Londra. Ciò che rende speciale questo lavoro è il ribaltamento della prospettiva, dove ogni cosa, dal filo d’erba alle ruote di una bicicletta, sono osservate al livello dello sguardo di un cane.

Acqua e giardini, raccontati attraverso forme collegate con la natura come pietre, legni, vento, semi, radici, sono alla base dell’opera dell’artista. Blu, verde, ocra sono difatti i colori dominanti nelle sculture di Judith. Un forte senso di tattilità e matericità contraddistingue le sue creazioni, siano queste fotografie, installazioni, sculture, disegni. Altro elemento che costituisce il lavoro dell’artista è l’interesse per i rituali legati alla terra, alla stagionalità, alla tradizione artigianale.

In questo percorso creativo assai rilevanti sono i gesti e le impronte che il nostro corpo rilascia. Da cui opere come Mouth to mouth dove le lingue di dozzine di curatori internazionali sono state plasmate in calchi, poi riposte su una grande struttura in metallo basculante e fatta vibrare. Questo a ricordarci la babele del linguaggio e la confusione, a volte assordante, nel dialogo tra individui, tra culture e tra le diverse forme d’arte.

Memoria e linguaggio, sono le basi solide e silenziose, a volte imprevedibili, del fare artistico di Judith Cowan. Trasmutare idee, concetti, visioni in forme plastiche e materiche è una sfida continua, che supera le barriere del tempo e dello spazio.