Dal 10 maggio al 14 giugno 2025, lo spazio post-industriale SAC – Spazio Arte Contemporanea di Robecchetto con Induno (MI) dedica una mostra a Ernesto Morales (Montevideo, Uruguay, 1974), dal titolo Di nuvole e di soglie, a cura di Nicoletta Candiani ed Ernesto Morales, e incentrata su due delle serie più note dell’artista: Clouds e Places.

I dipinti a olio su tela riflettono la ricerca artistica e concettuale che l’autore ha condotto negli ultimi dieci anni, muovendo dall’esplorazione della natura fluida ed effimera delle nuvole, di cui cattura l’eterna mutevolezza come metafora della condizione umana e dell'impermanenza della vita stessa (Clouds), alle rappresentazioni di luoghi, intrecciando memoria e percezione attraverso l'uso di colori e composizioni che evocano emozioni e ricordi (Places).

Transitorietà e trasformazione gli aspetti centrali della serie Clouds, in cui Ernesto Morales esplora il tema dell’effimero attraverso la rappresentazione pittorica delle nuvole, utilizzando un linguaggio visivo sospeso tra astrazione e figurazione, utile a indagare il confine tra materia e immaterialità, invitando lo spettatore a una riflessione sulla percezione del tempo e dello spazio.

Un effetto che l’artista ottiene attraverso una tecnica precisa e l’uso di cromie evanescenti, che danno vita ad atmosfere sospese, la cui ripetizione compositiva diventa un elemento di continuità e meditazione. Allo spettatore si apre così un panorama che attraverso l’evocazione e la contemplazione stimola uno spazio di riflessione intimo e sensoriale.

Nella serie Places, Ernesto Morales interroga la propria memoria alla ricerca di luoghi passati, che attraverso una pittura evocativa, caratterizzata da velature e sovrapposizioni cromatiche, trasforma in scenari sospesi tra realtà e immaginazione, paesaggi rarefatti che sembrano emergere da un tempo indefinito.

Tra architetture e dettagli che si dissolvono in atmosfere oniriche, la percezione dello spazio si fa inafferrabile e la riflessione volge nuovamente alla natura mutevole dell’esistenza e dei suoi luoghi, spazi sospesi tra ricordo e perdita, presenza e assenza, dove lo spettatore può vivere un’esperienza intima e profondamente contemplativa.