Rinasce piazza Eremitani: dove fino a poco tempo fa c’era un disordinato e chiassoso parcheggio, una passeggiata serena ci induce ad ammirare una mostra a cielo aperto, con nove capolavori di sei scultori di fama internazionale (Elio Armano, Alberto Biasi, Antonio Ievolella, Angelo Rinaldi, Mauro Staccioli, Thon), chiamati dall’Amministrazione comunale a interpretare con le loro opere lo splendido spazio della piazza.

L’iniziativa viene a concludere l’importante intervento di riqualificazione dell’asse che connette la città moderna al centro storico, anche per chi lascia l’auto nei capienti parcheggi vicini e si avvia piacevolmente a piedi da via Porciglia per arrivare all’area museale, al centro culturale Altinate San Gaetano e in generale nel cuore antico della città. L’obiettivo è quello di valorizzare una delle più importanti aree monumentali cittadine e sviluppare una vera e propria isola della cultura. Il rifacimento della pavimentazione e dell’illuminazione, la pedonalizzazione e la concessione di plateatici, hanno mutato radicalmente l’atmosfera del luogo, che per i padovani e i turisti, sarà una deliziosa novità per vivere al meglio una parte di Padova.

L’intervento darà nuovo impulso alle attività commerciali, un’allegra vitalità e un’atmosfera carica di fascino, sia a vantaggio dei monumenti che delle residenze private, che dal riordino hanno assunto maggiore maestosità ed eleganza. La valorizzazione della zona prosegue con i lavori in atto presso i Musei Civici, il completamento del sito archeologico presso l’Arena romana, la nuova protezione della Cappella degli Scrovegni e dell’area circostante con il ridisegno del giardino romantico.

Novità significative per il turismo e per nutrire l’orgoglio della bellezza della nostra città. - Il Vice Sindaco

Elio Armano

Nato a Padova nel 1945, dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte Pietro Selvatico, conclude i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove è allievo di Alberto Viani; nella città lagunare nel 1967 ottiene il premio di scultura dell’Opera Bevilacqua La Masa.

Tiene la sua prima personale nel 1966; successivamente e nella discontinuità, visto anche il suo impegno nella vita politica, Armano realizza numerosi bronzi e si dedica nel contempo all’incisione e alla litografia.

Diventato sindaco di Cadoneghe, Armano si è concentrato sui problemi dell’architettura e dell’urbanistica per poi riprendere dal ‘98 la scultura come prima attività, producendo ininterrottamente rilievi e sculture in terracotta, cemento, ferro e legno.

Nell’ultimo decennio si cimenta con le grandi dimensioni e realizza opere quali il Giardino dei Giusti, il Segno per la nascita di Palladio, commissionategli dal Comune di Padova e il recente obelisco in memoria dell’ispettore Filippo Raciti, per la Polizia di Stato. In parallelo col suo lavoro in Italia, Armano ha iniziato a frequentare Marrakech, dove ama lavorare in sinergia con le maestranze artigianali locali e dove ha potuto usare i suggestivi spazi del “riad bianco” di Rue Dar El Pacha. A dominare il suo lavoro negli ultimi anni è lo stilema seghettato, che caratterizza anche il suo nuovo intervento padovano Ripiditalia, così definito dall’autore: «Metafora tricolore composta da tre scale di color verde, bianco, rosso, con i gradini a denti di sega rivolti all’insù che ne ostacolano l’uso. Salire è sempre più difficile, scendere è tragico...».

Alberto Biasi

Padovano di nascita, inizia l’attività di pittore e scultore nel 1959 e nello stesso anno forma il Gruppo N. Nel 1961 è tra i promotori di Nuove Tendenze e nel 1962 fra i fondatori di Arte Programmata. In quel periodo firma collettivamente Gruppo N opere come le “trame”, i “rilievi ottico-dinamici” ottenuti per sovrapposizioni di strutture lamellari, le “forme dinamiche” ottenute per torsioni, le “fotoriflessioni” in movimento reale, gli “ambienti” a percezione instabile.

Dopo lo scioglimento del Gruppo N lavora sulle forme e spazialità cangianti e sui movimenti armonici, realizzando un numero consistente di opere dal titolo “politipo”. Negli anni settanta abbina elementi lamellari in torsione e parti in movimento reale, mentre intorno agli ottanta e novanta arricchisce ulteriormente i “politipi” con inserimenti di forme e cromatismi di forte suggestione figurale. Dalla sintesi delle ricerche precedenti nascono infine gli “assemblaggi”.

Oltre a dodici esposizioni del Gruppo N, Biasi ha allestito più di centocinquanta esposizioni personali, fra cui la mostra ai Musei Civici Eremitani nel 1988, con oltre 42.000 visitatori, e quella nel 2006 al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo; ha partecipato ad oltre quattrocento collettive, fra cui la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la XI Biennale di San Paolo, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma e le più note Biennali della grafica, ottenendo numerosi riconoscimenti Le sculture di Alberto Biasi, realizzate in acciaio corten, sono caratterizzate da un serrato dialogo tra vuoti e pieni, in cui la luce colpisce e penetra la superficie, attraverso le fenditure, in una continua alternanza di piani. In queste opere, il movimento, sia reale che virtuale, è assente. La staticità che contraddistingue tali sculture è tuttavia solo apparente. Il dialogo dell’opera con la luce naturale determina infatti una vibrazione, che ha luogo nel cuore stesso della scultura e si propaga allo spazio in cui è inserita.

Antonio Ievolella

Nato a Benevento nel 1952, frequenta il Liceo artistico nella città natale e l’Accademia a Napoli, dove avrà modo di incontrare i protagonisti delle tendenze artistiche internazionali. Nel 1976, dopo un anno di insegnamento a Milano, si trasferisce a Padova, dove stabilisce residenza e studio. Espone alla XLIII Biennale di Venezia, nella sezione Scultori ai giardini curata da Andrea del Guercio. Nel 1997 a Padova realizza la mostra Il grande carro, articolata in sette sculture installate lungo gli snodi principali della città: nell’occasione una sua opera viene inserita nel Parco–Museo d’Arte Contemporanea dei Musei Civici agli Eremitani. Nel museo-parco d’arte contemporanea della Fondazione Rossini a Monza nel 2005 organizza la mostra Itinerari con gli artisti César, P. Consagra, E. Dietman, G. Pomodoro, D. Oppenheim, A. Cascella, Q. Ghermandi, Mirko etc.

Nel 2004 s’inaugura la grande installazione I guardiani della Dormiente realizzata insieme allo studio XQuadra, per il cimitero di Rio di Ponte S. Nicolò. Le sue sculture figurano in importanti collezioni di scultura tedesche e italiane, pubbliche e private.

Il tema di fondo della scultura di Antonio Ievolella è la “memoria” inscritta nella materia dell’acciaio corten che evoca il ferro arrugginito dal tempo e dalle intemperie. La lavorazione per fori battuti e per riquadri di trame della scultura Geometria di campo riporta ad una condizione antica di lavoro manuale sulla materia, di lavoro artigianale muto e creatore di forme utili che, nel tempo, si sono caricate di suggestioni. I piani plastici, così trattati, salgono verso l’alto e scandiscono la successione come le sequenze, come il ritmo di un racconto. L’intreccio di lamelle di rame crea effetti pittorici che giocano con la luce. Dall’altro lato della scultura un “campo” di steli di ferro sporge aggrovigliato dalla cornice con qualche efflorescenza conica che capta fantasie e ricordi remoti, sussurri che il vento porta con sé.

Angelo Rinaldi

Nato in provincia di Padova, Angelo Rinaldi incentra la sua ricerca artistica sulla materia, sperimentando varie tecniche pittoriche e scultoree; nel 1965 tiene la sua prima mostra personale di pittura. Da tempo si cimenta anche nella scultura e nel design, diventando noto a livello internazionale principalmente per la produzione di opere in vetro e collaborando con importanti aziende produttrici di vetri, ceramiche, mobili e oggetti per la casa.

Nel 1996 aderisce al movimento Artisti Artefici; le sculture luminose di Rinaldi e degli altri artisti del gruppo vengono esposte a Firenze, alla Loggia dei Rucellai e all’Accademia delle Arti e del Disegno. Nel 2000 entra a far parte del gruppo di artisti della Fondazione Sartirana Arte di Sartirana Lomellina (PV) e partecipa a mostre itineranti tra cui La Via del Vetro, Cento Soli, I gioielli d’artista, ospitate nei principali musei del mondo. Nello stesso anno è invitato alle manifestazioni giubilari che si tengono a Roma, Firenze, Assisi e Padova e gli viene dedicata una personale a Villa Nazionale Pisani di Stra (VE). Nel 2009 una sua opera viene esposta nella mostra Memorie dell’antico nell’arte del Novecento a Palazzo Pitti a Firenze. Nel 2013 sue opere figurano nella sede del Ministero degli Affari Esteri, presso il Palazzo della Farnesina.

Le sue opere nascono, come nel caso di Galaxy, dall’interazione tra forme e decorazioni: misteriose grafie sembrano originare un movimento spaziale, in cui la proliferazione di elementi plastici rimanda alla forte istanza materica che caratterizza la sua poetica.

Mauro Staccioli

Nato a Volterra nel 1937, si diploma all’Istituto d’Arte nel 1954. Nel 1960 si trasferisce in Sardegna dove intraprende l’attività di insegnamento nella provincia di Cagliari e fonda, insieme a giovani artisti e intellettuali sardi, il Gruppo di Iniziativa.

Nel 1963 si trasferisce prima a Lodi e successivamente a Milano, dove assume l’incarico di direttore del Liceo Artistico di Brera nel 1974/75 e 1978/79 e successivamente del Liceo Artistico Statale di Lovere (BG). Sin dagli esordi come scultore si concentra sul rapporto tra arte e ambiente, sviluppando l’originale idea di una scultura in stretta relazione con il luogo al quale è destinata, inteso nella sua concezione sia fisica che sociale, come dimostrano le monumentali installazioni in ferro e in cemento realizzate nel corso degli anni settanta. Gli anni ottanta vedono la consacrazione di Staccioli quale artista di levatura internazionale: le sue opere suscitano una crescente attenzione in Germania, Gran Bretagna, Israele, Francia, Stati Uniti. È del 1987 la prima personale americana; in questo stesso anno è chiamato a Seul a realizzare una scultura permanente per il parco olimpico e il Comune di Milano gli dedica la prima importante personale. In questo periodo il linguaggio dell’artista perde la durezza e l’aggressività degli inizi, che rifletteva il violento clima politico, per sviluppare nuove forme. In anni recenti la ricerca di Staccioli si è concretizzata in numerose installazioni in Italia e all’estero: dal Lapiz Building di La Jolla (San Diego 2003) a Puerto Rico (2004), da Milano, dove sue opere sono state esposte in Piazza Duomo (2008) e all’interno dell’Università Bocconi (2012), a Motta D’Affermo (Messina), dove nel 2010 è stata inaugurata l’imponente Piramide 38° parallelo.

Esegue numerosi interventi in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, tra cui l’ormai celebre Equilibrio sospeso al Rond Point de l’Europe a Bruxelles (1998). Nel 2011 vengono presentate a Catanzaro due importanti mostre monografiche dal titolo Cerchio imperfetto.

Thon (Fausto Tonello)

Nato a Padova, Fausto Tonello, in arte Thon, incentra la sua ricerca artistica sulle tecniche pittoriche e sull’utilizzo della materia per la realizzazione di dipinti e sculture.

La maturazione artistica avviene attraverso lo studio diretto delle opere nei musei e la frequentazione degli atelier di importanti artisti internazionali. Grazie all’attività lavorativa nel campo antiquariale ha potuto arricchire la sua formazione artistica a stretto contatto con opere antiche, moderne e contemporanee. Molte le esposizioni cui ha partecipato in Italia e all’estero, prendendo parte a mostre itineranti nei più importanti paesi del mondo in collaborazione con Istituti italiani di cultura all’estero, tra cui La Via del Vetro.

Thon individua come forma privilegiata di rappresentazione l’uovo, per il suo significato simbolico, connesso al ciclo della vita e della natura che si rinnova.

L’artista infatti spiega: «Ho sempre amato la sfera, che è simbolo di perfezione e di infinito, una sfera leggermente deformata si trasforma in ovale, che credo sia la ricerca della perfezione che ha l’uomo dentro di sé, ci è vicino ma non lo è ancora».

Piazza Eremitani

Piazza Eremitani, 9
Padova 35121 Italia

Immagini correlate
  1. Angelo Rinaldi, Galaxy
  2. Alberto Biasi, Sospeso fra due
  3. Elio Armano, Ripiditalia
  4. Antonio Ievolella, Geometria di campo
  5. Thon, l'Uovo
  6. Mauro Staccioli, Varco (dettaglio)