I suoi genitori erano di origine delle colonie britanniche, ma Lamont Young, architetto visionario e sognatore, nato a Napoli e da napoletano multiculturale, rappresentò le aspirazioni proprie dei partenopei con intelletto e costanza; incidendo un profondo solco nelle costruzioni e fabbricati dell’urbe napoletana, amalgamando neogotico (ripresa degli stili del gotico medievale) e neo rinascimento (ripresa di forme rinascimentali) entrambi gli stili vennero ripresi sin dalla seconda metà dell’Ottocento.

Tra i suoi capolavori spiccano:

  • Il Castello Grifeo, in stile neogotico, edificato nel 1875 su terreni che il padre, James Henry, acquisiti nella zona collinare del Vomero, attualmente Villa Curcio, con una finta lesione nella torre. La struttura dell'edificio si compone di muratura portante in tufo e orizzontalmente con solai piani di tipo misto, caratterizzato da vari ambienti, ha un ingresso monumentale, un corpo, che chiude la corte interna.

  • Il Castello Aselmeyer, concepito alla fine del Novecento, è un’opera d'arte del neogotico suggerita dai manieri inglesi del medioevo, rivisitata in chiave moderna, acquisita dal finanziere C. Aselmeyer, da cui prende il nome, come sua residenza, con torri merlate e bifore a sesto acuto, edificato in pietra lavica vesuviana, e oasi sospese con affaccio vedute incomparabili sulla baia di Napoli.

Concepito inizialmente come residenza doveva essere un edificio con undici appartamenti, sarebbe stato servito da un ascensore a sezione obliqua, fu trasformato in albergo durante la costruzione, avviata nel 1892 dall’ingegnere Lamont Young. Dissidi durante i lavori portarono Young a vendere l’edificio nel 1901.Il progetto sfumò per le difficoltà economiche e venduto ai fratelli Bertolini, che si assunsero le spese dei lavori eseguiti e li terminarono su disegno dell’architetto Pio Soli.

Nel 1893\94 il progettista non si ferma nella sua opera creativa, convertì una vetusta dimora del custode, ubicata nel parco della sua Villa Lucia, in una villetta dalla tendenza autentica svizzera, per rammentarsi del tempo degli studi Hofwil, Young realizzò una costruzione peculiare in muratura e legno su più livelli, ubicata a scoscendimento su rocce di tufo giallo includendola armonicamente nel scenario circostante intorno a un pino già presente con animo ecologico green. Lo chalet riproduce un caso di poliedrica visione costruttiva, unificando miti lontani all’ambiente partenopeo.

L’edificio in Via Crispi, progettato nel 1889 dall'eclettico architetto Young a soli ventisei anni, fu inizialmente dimora del politico Francesco Crispi, realizzato in stile neorinascimentale più sobrio rispetto ad altre opere dell'architetto, nacque come sede dell'Istituto Scuola per Ragazze "MacKean Bentik", nel 1919 divenne l'Institut Français "Grenoble" e oggi ospita il Consolato Generale di Francia, la scuola francese "Alexandre Dumas".

La Casa Girevole di Lamont Young è una delle creazioni più straordinarie dell'architettura innovativa di fine Ottocento. Progettata dall'eclettico architetto inglese, figura di spicco nel panorama napoletano dell'epoca, l'edificio si trova sull'isola di Vivara, un luogo suggestivo e ricco di storia. Questo edificio prende il nome di "casa girevole" per una caratteristica progettuale unica: la sua struttura era concepita per ruotare, utilizzando avanzati meccanismi tecnici, per massimizzare l’esposizione alla luce solare o offrire panorami sempre diversi. Questa soluzione, visionaria per l’epoca, dimostra la capacità di Young di combinare funzionalità, estetica e innovazione tecnologica.

La casa è situata in una posizione incantevole, nell’area conosciuta come "Tavola del Re", così chiamata perché si narra che Re Ferdinando IV amasse sostarvi per gustare i frutti di mare locali. L’edificio si integra perfettamente con il paesaggio circostante, dialogando con la natura grazie alla sua forma unica e alla geometria complessa. Dal punto di vista stilistico, la Casa Girevole unisce il gusto del pittoresco inglese con elementi architettonici che anticipano le avanguardie europee del Novecento. Questo connubio di tradizione e modernità rende l'opera un esempio pionieristico e uno dei contributi più significativi alla storia dell'architettura nel sud Italia. Oggi la Casa Girevole rimane un simbolo dell’ingegno creativo di Lamont Young e un’icona dell’incontro tra uomo, tecnologia e paesaggio.

La villa edificata nel 1922 in stile neogotico è nota come Castello Lamont Young, che si separa in due parti: la residenza personale del costruttore dove visse fino al suo suicidio, e una destinata alla famiglia del suo socio, il banchiere T. Astarita, andata perduta in seguito a un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Attualmente resta solo Villa Ebe, così rinominata dal nome della giovane moglie dell'architetto Ebe Cazzani, che vi abitò fino al 1970. Successivamente ceduta al Comune di Napoli, la villa subì gravi danni a causa di un incendio nel 2000. Nonostante finanziamenti europei approvati nel 2008 per la sua riqualificazione, il sito è rimasto abbandonato al 2019.