Con i suoi circa 500 metri quadri espositivi e i 60.000 litri d’acqua, quello del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è l’acquario d’acqua dolce più grande d’Italia.

Sebbene rappresentino soltanto una piccolissima parte delle acque del nostro pianeta (circa il 3%, inclusi i ghiacciai), le acque dolci ospitano oltre il 40% delle specie ittiche esistenti. L’esposizione vuole offrire un quadro della grande diversità del gruppo dei pesci.

Il primo è dedicato alle scogliere del Lago Tanganica (Africa), un ambiente che possiamo considerare il corrispondente d’acqua dolce della grande barriera corallina australiana: vi troviamo alcuni ciclidi appartenenti al genere Tropheus.

Il secondo settore è incentrato sull’evoluzione dei pesci: dai pesci cartilaginei, come le razze d’acqua dolce, attraverso veri e propri fossili viventi (come i polipteri, il dipnoo e gli arowana), si passa successivamente a varie specie appartenenti ai gruppi dei Cipriniformi (il pesce cieco della Somalia), dei Caraciformi (tra cui il piranha dal ventre rosso e il pesce tigre) , dei Perciformi (il più grande ordine di vertebrati viventi, che comprende oltre 7000 specie, tra le quali sono qui ospitate, ad esempio, il pesce testa di serpente, la tilapia e il pesce angelo) per arrivare ai pesci palla d’acqua dolce.

In questo settore vengono inoltre affrontati due passaggi evolutivi fondamentali. Il primo è rappresentato dalla conquista delle terre emerse da parte di pesci primitivi che hanno dato origine agli anfibi; in una vasca abbiamo l’axolotl, particolarissimo anfibio che mantiene le branchie in fase adulta. Il secondo passaggio è invece rappresentato dal successivo ritorno all’acqua da parte di alcuni vertebrati (in questo caso, tartarughe d’acqua dolce, delle quali sono presenti due specie).

Il terzo settore ospita le carpe koi, la varietà ornamentale della carpa comune, molto famosa per le sue varietà cromatiche ed allevata a scopi decorativi.

Il quarto e il quinto settore infine descrivono la biodiversità nel mondo con vasche dedicate alla fauna ittica europea (carpa, rovella, cavedano, anguilla e leucisco di Albania, oltre a tre specie di storione), africana (damba gessato, i pesci gioiello e i ciclidi dalla testa gibbosa), americana (tra cui spiccano l’arowana sudamericano, gli oscar, il pesce gatto dalla coda rossa e il luccio alligatore) e asiatica (pesce coltello, gurami gigante).