Mercoledì 21 maggio Rossmut ha il piacere di presentare Us and them, doppia personale degli artisti Ricardo Miguel Hernàndez e Dirk Vogel a cura di Loretta Di Tuccio con la collaborazione di Fabrizio Savigni.
Soggettività dell’obiettività, presenza dell’assenza, riflessione su centralità e peso della figura umana, nodo essenziale di quel confine intimo che unisce noi e loro, “Us and them”. Sono questi i temi attorno ai quali si sviluppa la doppia personale di Ricardo Miguel Hernàndez e Dirk Vogel; distanti fra loro per luoghi di provenienza e formazione, scelgono di confrontarsi entrambi con paradigmi linguistici che si muovono tra video e fotografia, tra dinamica e stasi, mettendo in scena la trascrizione di un vissuto esterno che è connotazione e indagine, rifrazione di se stessi nella scelta dei soggetti ai quali affidare il proprio occhio.
Susan Sontag individuava un confine rassicurante tra l’“io” che osserva e “loro” che penano, paragonando il fotografo a “poco più che un entomologo” ma nella relazione tra soggetti che si fanno oggetti, tra il noi e loro, entra in gioco la mediazione dello sguardo di chi osserva, invitato in questo caso a relazionarsi con la presenza/assenza, stimolato ad ascoltare e completare le visioni interiori.
Nelle opere dei due artisti il percorso di bilanciamento di differenti poetiche, sembra proseguire tra alternanza di pieni e vuoti, tra osservazione e presenza; il lavoro di Vogel percorre una linea di dicotomia estetica basata su quella serie di emozioni e suggestioni legate al non detto, alla forza di una parola segreta. La sua è un’immagine che si fa testimonianza intima, come accade nel video (anteprima dell’opera in fieri “Confessions”), dove, spogliata dell’immanenza di tempo e sonorità, lascia spazio alla presenza della figura umana e al contempo dell’umano osservatore, chiamato ad interagire con la parte sublime ed essenziale della reazione emotiva. Nelle sue opere, sottile è il confine tra pathos, voyeurismo e partecipazione, elementi presenti nella serie fotografica in cui la parola si fa maschera, contraltare del corpo che si offre in uno spazio universale, totale e totalizzante, dove potersi “nascondere” preservando le molteplici suggestioni legate alla sua figura. Visioni interiori, proiezioni e confessioni dei moti dell’animo umano, presenze visibili, nascoste o negate, sono queste le linee guida, il terreno comune, che lega il lavoro di Vogel a quello del cubano Hernàndez; se per il primo la confessione è segreta, per il secondo diventa parola scritta, intima e dichiarata, si fa corpo che viene spiato, osservato giocare con i propri desideri immersi in un rituale immaginifico che ferma il tempo ed il pensiero in uno strano legame inscindibile tra soggetto e oggetto. La stessa idea di ambivalenza estetica e concettuale ritorna nelle opere fotografiche in mostra, dove la dichiarazione di presenza procede per negazione ed il peso dell’assenza umana, nella propria dimensione domestica, proietta il pensiero verso una mancanza, uno scenario surreale dove gli spazi intimi si fanno terreno di battaglia, dove l’assenza ha il peso di difendere se stessa da un nemico invisibile.
Nel confronto con le opere dei due artisti, gli interstizi dello sguardo, trovano occasione di riflettere su quel filo diretto che collega noi fruitori all’occhio dell’autore ed ai soggetti ritratti, per ricomporre quella triade emozionale rappresentata dall’osservazione di ogni figura umana.
Ricardo Miguel Heràndez nasce a L’Avana, Cuba nel 1984 dove vive e lavora. Membro dell’associazione “Hermano Saiz Association” e del Consiglio Nazionale delle Arti Plastiche, ha frequentato il Politecnico “Pablo de la Torrente Brau” e l’Istituto Superiore d’Arte.
Tra le principali mostre personali si ricordano: 2014 “Sala discontinua” presso il Centro de Desarrollo de las Artes Visuales (CDAV). La Habana Cuba. 2011 “Donde lo senderos se bifurcan” presso Fototeca de Cuba., La Habana, Cuba. 2009 Progetto “Inventario n. 33” presso Fundación Ludwig de Cuba, L’ Avana, Cuba. Tra le principali mostre collettive si ricordano: 2014 “SetUp Artfair” , Bologna, dove riceve una menzione speciale come artista under 35 per l’opera video “Waiting to wake up”.
2013 Contemporanea Impo po / sible. Ackee / Spot Contemporary / presso Mercedes Norte, Heredia. Costa Rica. 2013 Video Cubano. presso The College of New Jersey Art Gallery, Ewing, New Jersey, USA. 2013 “El ardid de los inocentes” presso Galería Factoría Habana. La Habana, Cuba. 2012 “Out of Limits (Versión 2)” T.P.A Torontino Performance Art Festival, a cura di Sílvio de Gracia VIDEOPLAY. Torontino, Italia. 2012 “Arte no es fácil: Temporal Lapses and Artistic Traslation” presso Links Hall, Chicago´s Center for Independent Dance and Performance Arts, Chicago, Illinois. USA. 2012 Jornadas Internacionales de Arte de Acción del Pumarejo (JIAAP II) “Latinos de Acción: Selección latinoamericana de videoperformance”, Proyección sección video-acciones # 1 a cura di Sílvio De Gracia VIDEO PLAY Project presso Galería Weber-Lutgen. Sevilla, España. 2012 Progetto “Circo”, IV Semana de Video Iberoamericano presso Filmoteca de Andalucía & la Fragua Belalcazar, Córdoba, España. 2012 “Immigrant/Emigrant” presso Angel´s Gate Cultural Center in San Pedro, a cura di Lara Bullock. Los Angeles, California. USA.
Dirk Vogel nasce nel 1965 a Kempten, in Baviera; cresciuto a Monaco nel 1986 si trasferisce in Italia, a Roma, dove attualmente vive e lavora. Inizia la sua carriera nell’ambito della moda, lavorando accanto a Peter Lindberg e firmando servizi fotografici per alcune tra le più prestigiose riviste internazionali (Elle, Vogue, Stern, Interview, Daily Telegraph Magazine) e progetti di comunicazione per aziende di levatura internazionale (tra cui Coca-Cola, Ericsson, Ibm, Barilla, Motorola, Procter & Gamble, Microsoft, Bulgari, ecc.).
Lo studio sul ritratto, abbinato alla capacità di riconoscere ed evidenziare le particolarità fisionomiche di un volto, lo ha condotto alla definizione di una sua personale interpretazione di questo genere di rappresentazione. Vogel indistintamente ha immortalato i volti di gente comune e quelli di personaggi dello spettacolo, del cinema e dell’arte.
I suoi lavori appaiono in numerose pubblicazioni (editoriali, cataloghi, calendari) e sono stati esposti in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra le principali si ricordano: Ancona (Conero Golf Club, Portraits of life, 2006), Lugano (Banco di Lugano, Ritratti, 2004), Mosca (Galleria Nazionale Tret’jakovskaja, Hairlanguage 1999), Parigi (Caroussel du Louvre, Hairlanguage, 1999), Roma (Soul to Soul, 1995; Galleria A.K.A., Private View, 2004), Milano (Magazzini Generali, Hairlanguage, 1999; Gioia 69, Life's More interesting in Details (Sony/Ericsson), 2004; Library Club, Fe-Male: Fashion Work, 2004). Il 1997 è l’anno di pubblicazione del volume Hairlanguage reportage fotografico che individua nelle modalità di dar forma alla propria capigliatura, sfumature della personalità ed espressioni eloquenti di talune inclinazioni caratteriali.
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Orari di apertura
Martedì - Sabato
Dalle 11.00 alle 15.00 e dalle 16.00 alle 20.00
Immagini correlate
- 2. & 3. Dirk Vogel, Silence, cm 70 x 50, stampa digitale inkjet su carta baritata, 2013
- & 6. Ricardo Miguel Hernàndez, Vivendo con il nemico", cm 60 x 100, stampa da pellicola, 2006
- Ricardo Miguel Hernàndez, Curriculum (2011)